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Ocse: "L'Imu? La priorità è il lavoro"

Andrea Tempestini
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  Ora a dettare la linea all'Italia è l'Ocse: abbassare le tasse non si può. Nella sua indagine sul nostro paese, l'organizzazione europea avverte che con un debito vicino al 130% del Pil l'Italia resta a rischio, troppo esposta agli umori dei mercati. Secondo l'Ocse "l'Italia ha avviato un ambizioso programma di riforme volto a ripristinare la sostenibilità delle finanze pubbliche e a migliorare la crescita a lungo termine. Assieme alle misure intraprese a livello dell'area euro - prosegue il rapporto - questi auspicati interventi hanno ridotto i rischi di rallentamento economico e potrebbero aiutare l'Italia a uscire dalla recessione già nel corso del 2013". Cosa non va - Quindi le note negative: la disoccupazione giovanile che in Italia "è molto elevata" e un richiamo al governo, che deve "migliorare la transizione dalle scuole al mondo del lavoro per migliorare la formazione di capitale umano e ridurre il tasso di disoccupazione". L'Ocse preme per "promuovere un mercato del lavoro più inclusivo, per miglirare l'occupabilità tramite un maggiore sostengno alla ricera del lavoro e alla formazione, estendendo allo stesso tempo la rete di protezione sociale, invece di cercare di migliorare i posti di lavoro esistenti". Non toccate le tasse - Ma è in un altro passaggio che l'Ocse getta la maschera e detta la linea. L'organizzazione sostiene che in Italia "è impossibile per il momento ridurre in modo significativo il livello complessivo dell'imposizione, ma l'eliminazione delle agevolazioni fiscali senza giustificazioni economiche permetterebbe di aumentare la base imponibile e quindi ritoccare le aliquote marginali senza impatto sulle entrate". Quindi le parole del capoeconomista dell'Ocse, Pier Carlo Padoan: "Se le priorità sono crescita e occupazione la prima cosa da tagliare sono le tasse sul lavoro, più importante che ridurre l'Imu". Insomma, secondo l'Ocse la gabella sulla casa non deve essere toccata.  

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