Azioni, bond e depositiEcco come guadagnaredall'inflazione rasoterra
L'aumento del costo della vita si è più che dimezzato in soli sei mesi: dal 3,3% di settembre 2012 al marzo 2013
In un'epoca di indicatori economici catastrofici, c'è un dato che brilla per positività. Il calo, o sarebbe meglio dire, il crollo dell'inflazione, cioè dell'aumento dei prezzi dei beni di consumo. Che in soli sei mesi (settembre 2012-marzo 2013) è passato dal 3,3% su base annua all'1,6%. Un dato che rende assolutamente realistica la possibilità di battere nettamente l'inflazione coi rendimenti. E grazie a una molteplicità di strumenti finanziari. I bond a scadenza quadriennale come le emissioni di Btp Italia rimborsabili nel 2017 offrono già adesso, grazie alla generosa cedola "reale" un rendimento doppio rispetto all'inflazione corrente. Numerose emissioni societarie (come Fiat Finace and Trade, Mediobanca, Telefonica, Telecom Italia, Lottomatica) ottengono lo stesso risultato con scadenze dell'investimento ancora più brevi, mentre i Btp "tradizionali" ottengono lo scopo a partire dalla maturità nel 2020. Le azioni sono ancora più generose. Snam, Eni e Terna, con i loro dividendi yeld superiori al 6% lordo, offrono un netto compreso tra il 4,8 e il 5%, un valore triplo rispetto all'inflazione corrente. Se poi si guarda ai rendimenti di lungo periodo, si scopre che 17 società del listino Ftse Mib hanno battuto l'inflazione accumulata nell'ultimo decennio (22,1%), con punte di performance raggiunte da gruppi come Tenaris (808%), Tod's (452%) e Campari (358%). Remunerativi anche i conti di deposito, che riescono quasi sempre a superare l'astuicella dell'inflazione corrente. Solo i Bot, per tutte le scadenze dei 3, 6 o 12 mesi, falliscono l'obiettivo. Poco conveniente, in questa fase, anche l'oro: il rallentamento della cora dei prezzi, in Italia ma anche a livello globale, rende il metallo giallo meno appetibile come bene rifugio nonostante il calo delle quotazioni di questi ultimi giorni.