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Squinzi: "Tempo scaduto, l'Italia non si riprende"

Il presidente di Confindustria affonda Monti per il decreto che ha sbloccato il pagamento dei debiti e attacca i politici

Lucia Esposito
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 La situazione di stallo nella politica italiana rende ancora più difficile la ripresa economica del Paese. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a margine di una visita alla Fiera di Rho, ammette che stando così le cose "c'è il rischio di non agganciare la ripresa che ci sarà in Europa nella seconda parte dell'anno. Ed è un fatto piuttosto grave. C'è bisogno di uomini di buona volontà che si rendano conto che la situazione economica è drammatica". Il Presidente di Confindustria insiste sul fatto che "non c'è più tempo da perdere, come dice la pagina pubblicitaria che abbiamo pubblicato su tutti i giornali. Il tempo è scaduto". Squinzi poi quantifica il danno subito: "L'attuale assenza di un governo e l'allentamento dell'azione dell'esecutivo Monti nella seconda parte della sua esperienza  si può calcolare che abbia portato alla perdita di un punto percentuale di prodotto interno lordo, cioé a 1600 miliardi di euro''. Non ha dubbi Squinzi: ''Il calo dei consumi interni è dovuto al fatto che l'azione di governo è stata ultimamente concentra staoprattutto sul prelievo fiscale per rimettere in ordine i conti pubblici. Negli ultimi mesi non abbiamo visto alcun tipo di intervento a favore della crescita'' Quanto alla situazione italiana ''il governo Monti nella prima fase aveva spinto molto, ma gli ultimi provvedimenti sono stati tutti azzoppati''. Nel mirino di Confindustria c'è soprattutto la mancata approvazione della legge di riforma delle delega fiscale'', necessaria in un paese dove ''spesso e volentieri c'e' un abuso di prelievo fiscale''. In cima alle priorita' da adottate secondo Confindustria c'e' anche ''la semplificazioen normativo-burocratica'' del Paese.  Rischio viloenza - A una domanda più precisa sul rischio per la   coesione sociale nel Paese, Squinzi ammette di essere "molto  preoccupato, perché la situazione è quella che sappiamo". Negli   ultimi mesi, sottolinea, "ci sono stati 62 casi di suicidi di   imprenditori. Il problema -prosegue- è generalizzato, si va dagli   imprenditori alle imprese che falliscono. La situazione  è  molto seria". Mazzate a Monti -  Il decreto del Governo che ha sbloccato il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione alle imprese non è esattamente quello che si aspettava il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Ci aspettavamo un pochino più di coraggio - ha spiegato - altrimenti il Paese continuerà ad essere in grande difficoltà". Una bacchettata pesantissima per Monti sul decreto che ha sbloccato il pagamento dei debiti per la pubblica amministrazione ma anche per i politici che in questo momento hanno in mano "il bandolo" della matassa. D'altronde proprio qualche settimana fa, sul Sole24Ore, il quotidiano di Confindustria c'era un appello del direttore Roberto Napoletano che urlava un "basta giochi", spronando la politica ad uscire dall'immobilismo.   

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