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In sei anni l'euro ci ha rubatooltre il 15% del nostro reddito

Uno studio dimostra l'impoverimento progressivo provocato dalla moneta unica. In termini reali il potere d'acquisto italiano è inferiore anche alla Spagna

Andrea Tempestini
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  di Attilio Barbieri L'euro ci ha resi tutti un po' più poveri. In sei anni, dal 2005 al 2010, la moneta unica ha ridotto il  potere d'acquisto dei cittadini da un minimo del 10% a un massimo del 18%. I più fortunati in questa classifica dell'impoverimento, manco a dirlo, sono i tedeschi: per loro 100 euro del 2005, valevano sei anni dopo circa 90. Appena sotto i francesi con 89 euro. Poi arriviamo noi italiani, con 87 euro, seguiti da spagnoli (85) e greci (82). A fare il conto di quanto ci è costata la valuta di Eurolandia è stato l'ufficio studi dell'Adepp, l'associazione degli Enti previdenziali privati che ha messo a confronto i prezzi di alcuni servizi nelle capitali di Italia, Francia, Germania, Spagna e Grecia. E incrociandoli con i salari medi percepiti nelle diverse città. Lo studio pubblicato da Milano Finanza mostra un fenomeno preoccupante: tutti i Paesi presi in esame hanno subito una flessione del potere d'acquisto dovuta all'aumento dei prezzi. A fare la differenza, secondo gli esperti dell'Adepp, sono le politiche economiche e le politiche dei redditi adottate dai governi nei singoli Paesi. Ma le vere sorprese arrivano soprattutto dal confronto dei valori assoluti. Scopriamo ad esempio che se a Berlino affittare un appartamento di 4 camere arredato costa in media 2.500 euro, a Roma se ne pagano addirittura 3.400. Meno dei 3.600 auro di Parigi, certo, ma bisogna considerare che da noi il salario medio è di molto inferiore: 9,40 euro l'ora contro i 14,30 della Francia e i 13,60 della Germania. E in queste poche cifre sta la spiegazione dell'abisso che ci separa dagli altri Paesi della eurozona in termini di potere d'acquisto reale. In questa classifica della vera povertà - che spiega fra l'altro le difficoltà delle famiglie di arrivare alla fine del mese - siamo perfino davanti agli spagnoli. Nonostante i conti e le finanze di Madrid siano più dissestate di quelle italiche. Già, perché un madrileno per affittare il solito quadrilocale arredato spende molto meno di noi, 2.300 euro contro i nostri 3.400, ma ne guadagna di più: 11,30 euro netti l'ora contro i nostri 9,40.  E anche in questo caso i conti, purtroppo, tornano. Con una struttura di costi della vita più alti incassiamo meno per ogni ora lavorata.  Discorso a parte merita la Germania, dove a fronte di un aumento della produttività i salari sono  cresciuti parecchio nell'ultimo decennio, con una conseguenza non trascurabile: più soldi in circolazione consumi al riparo dalle cadute che invece hanno colpito il nostro mercato interno. Lo studio dell'Adepp, semmai, ha un unico limite. Si ferma al 2010, mentre sappiamo che da allora a oggi le cose sono peggiorate di molto, soprattutto nei Paesi più deboli, Grecia, Spagna e Italia.  

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