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Tarsu, Imu, Ires, Irpef e Iva,il salasso fiscale di primavera

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Monti, il signore delle tasse

Ignazio Stagno
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Mentre la macchina istituzionale resta col motore spento, quella delle tasse e della pressione fiscale va avanti a tutta forza. Dal prossimo mese comincia una via crucis interminabile che svuota le tasche degli italiani. Si parte subito a maggio con la tassa sui rifiuti, la Tarsu o la Tia. Sempre nell'attesa che parta definitivamente la nuova imposta chiamata Tares. Con un bell'aumento del 30 per cento maturato negli ultimi due anni se ne andranno via subito 2 miliardi di euro. Non finisce qui. Questa è solo la prima rata. A luglio arriva la seconda e ci coterà altri 2 miliardi. A giugno, così tanto per non perdere le buone abitudini che ci ha lasciato il Professor Monti, torna l'Imu. La prima imposta sugli immobili. Secondo i sindacati questa mazzata ci porterà via 11,6 miliardi di euro. A giugno ad essere colpite maggiormente dalle sprangate fiscali sono le imprese. Con l'Ires che arriva, gli imprenditori dovranno sborsare ben 8 miliardi di euro. E i lavoratori autonimi, i liberi professionisti e i commercianti? Anche loro daranno il loro contributo di lacrime e sangue. Per loro arriva l'Irpef che porterà via circa 14 miliardi di euro. Proprio sulle imposte degli enti locali è allarme rosso. Secondo l'osservatorio della Uil i comuni e le regioni aumenteranno le loro imposte di 171 euro. Ma la macchina del fisco non si ferma davanti a queste cose. Così l'estate diventa di fuoco con l'aumento dell'Iva che passerà dal 21 al 22 per cento. Insomma durante le vacanze lo Stato avrà già svenato gli italiani di ben 39,8 miliardi di euro. Il fisco non va in ferie. (I.S.)

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