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Con la scusa dell'evasione fiscaleci prosciugano i nostri risparmi

Merkel e Monti

Scatta il grande fratello bancario. Per colpa di Monti, Merkel e dei loro amici non possiamo più proteggere i nostri risparmi. E rischiamo una mega patrimoniale

Andrea Tempestini
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  di Giuliano Zulin Abbiamo capito tutto: ci hanno fregato. Monti, la Merkel, l'olandese Dijsselbloem, i vari Juncker, Rehn, Weidmann...tutti nomi che fino a due anni fa non sapevamo nemmeno che esistessero. E invece l'escalation della crisi finanziaria più grande dal 1929 in Europa ci ha costretto a inquadrare questi personaggi, che ufficialmente sono dei politici innamorati dell'Europa, ma che in realtà hanno un altro obiettivo: renderci schiavi dell'Unione sovietica del terzo millennio, ovvero la Ue.  Il piano è stato studiato a tavolino e fino al caso Cipro non avevamo capito bene il finale della tragedia. Hanno dipinto l'Italia come una terra di evasori incalliti, di gente che merita di essere bastonata perché vive al di sopra delle proprie responsabilità, tralasciando il fatto che siamo la seconda economia europea in campo manifatturiero e che il nostro debito privato è fra i più bassi al mondo. No, dovevamo soltanto essere sottoposti a un lavaggio del cervello per farci credere che siamo indegni di far parte dell'Unione. E così, con la scusa della guerra al nero, si è creato il mostro del grande fratello bancario: da ottobre l'Agenzia delle Entrate saprà vita, morte e miracoli dei movimenti sul nostro conto corrente e conoscerà anche quante volte andiamo ad aprire la nostra cassetta di sicurezza. Nulla rimarrà più segreto agli occhi dello Stato.  Lotta al contante, è stato il ritornello in questi mesi di autorevoli esponenti dell'esecutivo tecnico e di Milena Gabanelli, per estirpare la «piaga» dell'evasione dal Belpaese. Il risultato però è stato l'opposto: è cresciuto il nero, gli evasori beccati sono sempre i soliti, il gettito recuperato è addirittura inferiore a quello degli ultimi governi Berlusconi e, nel frattempo, sono precipitati i consumi. Con un danno di ben un miliardo di euro per il solo quadrilatero del lusso milanese. Tutto, comprese le pensioni di mille euro, deve passare dal computer, col risultato che nessuno è più padrone dei suoi quattrini. Ci domandavamo: che senso ha obbligare un anziano ad avere un conto per incassare la pensione? C'è il rischio che evada? Eppure l'Inps, cioè lo Stato, sa quanto versa a ogni singolo percettore di assegno previdenziale. No, bisognava estirpare l'idea di poter usare i contanti. Perché? Vedi Cipro e poi muori. Quello che è successo nell'isola mediterranea ha dell'inaudito: per salvare le banche spericolate si sono chiesti i soldi ai loro creditori. Chiudendo gli sportelli per una settimana, vietando grandi prelevamenti al bancomat, limitando la libera circolazione dei capitali all'interno della Ue. Ora, finché tocca agli abitanti di Nicosia, viene da dire «chissenefrega», ma il guaio è che il presidente dell'Eurogruppo, l'olandese Dijsselbloem, ha ipotizzato di replicare il modello Cipro anche in altri Stati dell'eurozona, salvo poi smentire tutto. Tutto ok allora? No, perché la Bundesbank da giorni sta sfornando report dove sostiene che gli italiani sono più ricchi dei tedeschi. Due più due fa di solito quattro. Ed ecco spuntare una notizia raggelante: la Commissione Ue ha annunciato la possibilità che i titolari di depositi bancari non assicurati di grande entità siano coinvolti in futuri salvataggi nell'ambito di una nuova bozza di legge. Tradotto: se domani bisognerà salvare un istituto italiano potrebbero imporre un prelievo forzoso fino al 40% sui grandi patrimoni. Anche qui,  qualcuno potrebbe obiettare che, in fin dei conti, se colpiscono i ricchi non c'è da mettersi a piangere. Peccato che da 103.000 euro in su (la soglia che lo Stato in teoria rimborsa in caso di un crac bancario) non si è dei nababbi. Se gli italiani sono primatisti mondiali in fatto di risparmio non dovrebbe essere una colpa, ma un vanto. Ma a quest'Europa senz'anima non importa: vogliono i nostri soldi. Punto. E se pensate di spostarli in Austria o in Germania, dove c'è la tripla A, non avrete scampo, perché gli eurocrati potranno arrivare anche là.  Le strade per bastonarci sono due: 1) con la scusa della crisi e dei precari da salvare, il prossimo governo impone una patrimoniale sui conti dei cosiddetti ricchi: una botta del 15%, come auspicava pochi giorni fa Commerzbank, in modo che lo Stato possa ripagare i Monti bond che stanno salvando Montepaschi ed eventuali altri istituti in rosso. Patrimoniale che lo stesso Alessandro Profumo, presidente di Mps, sognava non più di due anni fa. 2) Mega tassa di successione. Più indolore. In sostanza si tratterebbe di ripristinare un'imposta del 20% sul patrimonio degli italiani (circa 8mila miliardi),  quindi principalmente a chi ha più di 50 anni. Con questa mossa si potrebbero recuperare circa 40 miliardi all'anno in 40 anni (il tempo massimo che ci mette un 50enne  a passare a miglior vita), e abbassare il debito/Pil sotto il 100%. Che dire... Ci hanno fregato.  

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