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Fisco, estate di fuoco: in due mesi scadenze di Imu, Irpef e Tares, tasse per 31,8 miliardi

Studio di Cgil, Cisl e Uil: tra giugno e luglio sarà una mazzata, con l'aggiunta dell'aumento Iva. Cgia: 25mila euro da pagare per ogni piccola impresa

Giulio Bucchi
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Sarà l'estate delle tasse. Secondo uno studio dei sindacati Cgil, Cisl e Uil tra giugno e luglio gli italiani potrebbero arrivare a pagare qualcosa come 31,8 miliardi di euro a causa delle scadenze, tutte concomitanti, di Imu, Tares e Irpef. Una mazzata che, oltre a mettere in dubbio le vacanze dei contribuenti, rischia di dare un altro colpo di grazia alle speranze di ripresa dei consumi. Il calcolo dei sindacati è presto fatto: lo Stato dovrebbe incassare 11,6 miliardi di acconto Imu, 14,4 miliardi di saldo Irpef, 4 per quello della Tares (la nuova tassa sui rifiuti da pagare in due rate anzichè quattro o sei). E, naturalmente, l'aumento dell'Iva di un punto già previsto per l'Iva, che dovrebbe fruttare alle casse pubbliche 1,8 miliardi. Particolarmente colpiti dal Fisco, come accade da un paio d'anni a questa parte i piccoli imprenditori e i lavoratori autonomi: secondo la Cgia di Mestre queste categorie saranno costrette ad affrontare un vero e proprio "stress test" contributivo, perché alle tasse sopracitate si aggiungeranno le scadenze dell'Inps, la tassa annuale di iscrizione alla Camera di commercio e l'autoliquidazione Irpef (saldo 2012 più acconto 2013): totale, 25.700 euro circa per ogni impresa.

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