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Pagamenti alle imprese, governo sblocca 40 miliardi in due anni

L'operazione necessita di un aumento del deficit dello 0,5%. Metà saranno pagati quest'anno, il rimanente nel 2014. Squinzi soddisfatto, Sangalli furioso

Sebastiano Solano
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Pare essere arrivata ad una svolta l'annosa questione del pagamento dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione. Oggi, giovedì 21 marzo, il Consiglio dei Ministri presenziato da Mario Monti ha deliberato lo sblocco di 40 miliardi a favore delle imprese. Dove prendono i soldi? Aumentando il deficit dello 0,5%, che corrisponde, in percentuale, alla cifra in questione. Dopo il via libera dell'Ue, che propio in questi giorni aveva lanciato segnali d'apertura in tal senso, il governo Monti si è quindi deciso a pompare un po' d'ossigeno nell'asfittica economia italiana. I soldi, però, non saranno immediatamente fatti fluire verso le imprese: una prima tranche, infatti, verrà emessa nel corso del 2013, mentre i restanti 20 miliardi saranno saldati nel 2014.  Una boccata d'ossigeno - Un timido passo avanti, insomma, vista anche la forte pressione che, soprattutto negli ultimi giorni, i comuni avevano messo in campo per risolvere il grave problema. propio stamattina, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris aveva alzato le barricate contro l'inerzia del governo: "Tutti i Comuni da Nord a Sud sono pronti a sforare il Patto di stabilità se il Governo tra oggi e domani non sbloccherà i fondi", aveva dichiarato. Una risposta, seppur parziale, è quindi arrivata con questa decisione, comunque una boccata d'ossigeno per le imprese: bisogna ricordare, infatti, che sono molte le aziende a chiudere nonostante un bilancio che, con quei soldi, sarebbe in attivo. Secondo la Cgia di Mestre, sono circa il 30% ad aver chiuso i battenti per i mancati pagamenti.  Le reazioni - La decisione è stata accolta con moderato entusiasmo dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: "Le decisioni assunte oggi dal Consiglio dei Ministri - ha dichiarato - vanno nella direzione giusta, volte a ridare un pò di fiducia" sottolineando però come esse rappresentano "un primo passo e vanno finalizzate in tempi rapidi". Irritato, invece, è apparso Carlo Sangalli, presidente di confcommercio e Rete imprese Italia che ha affermato: "Assistiamo ora all'ennesimo rinvio, di fatto, e senza individuare soluzioni immediatamente operative". E ha conlsuso: "Ogni giorno che passa molte imprese chiudono perchè lo stato non onora i suoi debiti e questo è inaccettabile"

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