Finmeccanica, nuove accuse su PansaIl "Fatto" vuole le sue dimissioni:è partita la macchina del fango
Una campagna stampa per sollevarlo dall'incarico. Il quotidiano di Travaglio lo vuole inchiodare per il prestito alla moglie di Grilli. Ma con la nuova carica non c'entra nulla
Alessandro Pansa è il nuovo amministratore delgato di Finmeccanica. Sono passati solo sette giorni dalla sua nomina ed è già sotto il fuoco delle polemiche. A premere il grilletto su Pansa è il Fatto Quotidiano, che lo ha preso di mira da diversi giorni. Il caso riguarda la moglie del ministro dell'Economia Vittorio Grilli. Secondo l'accusa del Fatto, Pansa avrebbe chiesto a Mediobanca di aiutare lady Grilli, Lisa Lowenstein, con un prestito di 500mila euro per sanare alcuni buchi delle sue società. Successivamente Pansa è stato nominato nel board di Finmeccanica proprio da Vittorio Grilli. Il ministero dell'Economia è il socio di maggioranza di Finmeccanica. Tanto basta al Fatto per infangare il nome di Pansa e portarlo sull'orlo delle dimissioni. Nomina scivolosa - Dopo l'arresto di Giuseppe Orsi, l'ex ad e presidente di Finmeccanica, la nomina di Pansa è stata rischiosa. Ormai chi assume il vertice del colosso italiano sembra invariabilmente destinato a ricevere un avviso di garanzia. La poltrona di Finmeccanica assomiglia sinistramente a una "condanna". Il fatto che Pansa abbia chiesto a Mediobanca un aiuto per l'ormai ex moglie di Grilli è ancora da dimostrare. L'ad spiega al Fatto: "Non devo rispondere di cose fatte nell'ambito della mia vita personale se non hanno rilevanza nella mia vita professionale". Poi i "pm del Fatto" vicediretto da Manetta-Travaglio attaccano Pansa affermando che Finmeccanica avrebbe dato consulenze fittizie alla signora Lowestein. Anche in questo caso non c'è alcun riscontro. E Pansa ha risposto per le rime: "Non c'è stato alcun tipo di affidamento di consulenze all'ex moglie del Professor Grilli da parte di Finmeccanica. Fine". Basterà per placare i dubbi al veleno della Corte del Fatto?