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Il Wsj va all'attacco di Draghi:"Bankitalia prestò 2mld ad Mps"E lui:"Non è vero, abbiamo vigilato"

Draghi, nel mirino dei crucchi

Il quotidiano statunitense parla di un maxiprestito ad Mps e getta ombre su via Nazionale. Ma il presidente della Bce respinge le accuse: "Le ispezioni le ho firmate io"

Ignazio Stagno
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La Banca d'Italia doveva vigilare. Sul caso Mps pesa questa accusa da giorni. Oggi, sollecitato da un articolo del Wall Street Journal, Mario Draghi, oggi presidente della Bce, ma all'epoca dei fatti governatore di Bankitalia, respinge ogni accusa di negligenza sull'affaire Monte Paschi: "Una cosa che questa vicenda insegna è che più poteri all' Autorità di vigilanza avrebbero aiutato. La Banca d'Italia fu corretta e veloce nella vicenda senese. Ho firmato io entrambe le ispezioni. Via Nazionale ha fatto tutto quello che doveva fare, ma in futuro è bene rafforzare i poteri e attribuire all'Authority". Intanto però il quotidiano economico statunitense racconta di un maxiprestito alla banca senense per un totale di 2 miliardi. Secondo il Wsj, il Monte Paschi era senza soldi in cassa. Così nel 2011 i vertici della banca chiedono aiuto a Bankitalia. Via Nazionale, secondo fonti interne all'instituto avrebbe concesso il prestito senza darne notiza, per evitare un crollo dei titoli di Mps sui mercati. Sempre secondo queste indiscrezioni Mps avrebbe poi restituito il prestito. Draghi respinge fortemente questa ipotesi e parla di "rumori da campagna elettorale".  Vigilanza europea - Il presidente della Bce comunque guarda avanti e propone un istituto che controlli in maniera più diretta anche a livello comunitario. "L'avvio della vigilanza unica europea, per essere efficace comporterà profondi cambiamenti a livello nazionale, uno dei quali sarà il potere dell'autorità di vigilanza, prima di tutto, di valutare i top manager di una banca perchè siano adeguati al l oro ruolo e, in secondo luogo, il potere di estrometterli se si pensa, per diverse ragioni, che non lo siano piu".

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