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Mps, ballano 31mila posti di lavoro. I sindacati si appellano a Napolitano

Fabi e Fiba Cisl scrivono al presidente della Repubblica. La Cgil non firma la lettera

Nicoletta Orlandi Posti
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Ci sono le inchieste giudiziarie. I possibili illeciti e i trucchi contabili. Tuttavia, la vicenda Monte paschi di Siena tocca da vicino anche la vita di 31mila lavoratori. La maggior parte dei quali, ovviamente, non ha nulla a che fare con le manovre spericolate e la finanza creativa messa in atto dagli ex vertici. I colletti bianchi di Mps hanno appreso solo in questi giorni, leggendo i giornali, dei derivati Alexandria e Santorini; lo stesso acquisto della banca Antonveneta, origine dei buchi nei conti Mps, è stato gestito solo ai piani alti del Monte. Sta di fatto che impiegati e funzionari, adesso, temono di dover pagare il conto (salato) per "errori" commessi da altri. L'istituto è solido, come ripetono un po' tutti, dalle autorità di vigilanza al Governo. E l'imminente operazione Monti-bond da 3,9 miliardi di euro, consentirà di tirare il fiato e di riequilibrare i bilanci. Ma la tensione, fra i dipendenti, sale ora dopo ora. Si spiega così la lettera che ieri due sindacati bancari hanno spedito al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un atto senza precedenti. «Confidando nella sua riconosciuta sensibilità sociale, chiediamo un suo autorevolissimo intervento a sostegno dei lavoratori del Gruppo Mps e delle loro famiglie» scrivono il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, e il segretario generale della Fiba Cisl, Giuseppe Gallo. Una iniziativa alla quale non ha partecipato la Fisac Cgil, ormai isolata. A dicembre, il ramo bancario dell'organizzazione guidata da Susanna Camusso - da sempre vicina al management della banca - non aveva sottoscritto nemmeno l'accordo per i prepensionamenti. Secondo Fabi e Fiba «è urgente l'impegno del Governo e del Parlamento per regolare il mercato dei derivati speculativi che, dall'inizio della crisi finanziaria del 2007, continuano a scatenare instabilità finanziaria e devastazione sociale», osservano i due sindacati, che alla Banca d'Italia rivolgono l'invito a «non abbassare la guardia».  I sindacati, in ogni caso, hanno apprezzato l'interesse già manifestato da Napolitano sulla vicenda del gruppo di Rocca Salimbeni. «Accogliamo, con autentica condivisione, l'invito forte che Ella ha rivolto a tutti gli attori responsabili della vita pubblica - aggiungono - di manifestare la consapevolezza dell'interesse nazionale, al riparo da ogni meschina strumentalità politica, sia essa riconducibile alle elezioni comunali di Siena o alla campagna elettorale nazionale».  (f.d.d.)

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