Pensioni, quanto si perderà nel 2015
Un'altra brutta notizia per i pensionati: l'inflazione tiene al palo gli assegni. Per il 2015 non ci sarà alcun aumento. Anzi, nei primi due mesi dell'anno – secondo quanto scrive Il Messaggero – l'importo potrà risultare leggermente più basso di quello del 2014, per il recupero di una piccola somma che era stata percepita in più”. La perequazione - Normalmente, ogni anno gli assegni vengono rivalutati sulla base dell'indice dei prezzi al consumo che viene rilevato dall'Istat per l'anno precedente. Siccome all'inizio dell'anno sera stato riconosciuto un incremento del 1,2% che però sulla base dei dati definitivi è risultato leggermente più alto di quello effettivo che è pari all'1,1%. In sostanza, l'Inps con le prime due rate deve recuperare i pochi euro che i pensionati hanno percepito in più. Quei pochi euro che i pensionati avevano preso in più andranno perduti. Cosa cambia - Per assegni al di sotto dei 500 euro l'aumento in base all'inflazione è di un euro al mese ma gli interessati vedranno nel proprio cedolino una somma ancora più bassa perché l'Inps dovrà recuperare più di 6 euro che non erano dovuti. Per assegni sopra i 600 euro entra i gioco il Fisco che per sua natura progressiva e, a causa della detrazione decrescente riconosciuta ai pensionati, intacca anche i circa due euro al mese di aumento effettivo che spettano intorno ai mille euro di pensione o iu poco meno di 4 euro che sarebbero riconosciuti per un assegno di valore doppio. Il prospetto - Un assegno di 501, 38 (il minimo) nel 2014 , diventa di 502,38; chi ha percepito assegni da 600 euro nel 2014 nel 2015 prenderà 601, 21; aumento di un euro anche per chi prende 800 euro di pensione; solo due centesimo per chi percepisce una pensione da mille euro. E, salendo negli importi, chi ha un assegno da 2500 euro, nel 2015 percepirà poco più di quattro centesimi al mese in più.