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La Camusso detta l'agenda a Bersani:"Ci vuole una grande patrimoniale"e lui resta al servizio della Cgil

"Tassare i patrimoni". E' questa la ricetta della segretaria per rilanciare la crescita. Il Pd prende appunti. Ormai la sterzata "rossa" è inevitabile. Addio a Monti

Ignazio Stagno
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Susanna Camusso ormai tiene in pugno Pier Luigi Bersani. La sinistra è tutta spalmata sull'asse rosso. A tenere legato il segretario all'"agenda Camusso" è Nichi Vendola che vuole strappare il Pd a Monti e condurlo a dentro il cortile della Cgil. Al Palalottomatica di Roma, Susanna "la rossa" apre l'assemblea della Cgil e dichiara apertamente la sua ricetta. O meglio la detta a Bersani. "Parlare del lavoro è parlare del pane, è l'unica vera condizione per creare ricchezza nel nostro Paese e nel mondo, è la condizione per uscire dalla crisi". Il segretario attacca il governo Monti: ”Le scelte europee e la loro traduzione italiana hanno aggravato la crisi, non hanno posto le premesse per uscirne. E' stata sbagliata la premessa: quella del rigore e dell'ossessione del debito pubblico dobbiamo essere netti: non si esce dalla crisi italiana se non c'è un governo che sappia e voglia scegliere, che sappia proporre una via di uscita dalla crisi”. A questo punto dopo aver "sistemato" il loden e il probabile inciucio tra Pd e Prof, la Camusso alza il tiro e ordina a Bersani di fare una patrimoniale: "La prima grande necessità si chiama equità fiscale, una seria progressività della tassazione e una tassa sulle grandi ricchezze, sui patrimoni e sulle rendite finanziarie mobiliari e immobiliari” ha detto la sindacalista. Quello delle tasse è un chiodo fisso per la Cgil e la segretaria richiama l'attenzione sull' evasione fiscale: "Dopo anni di propaganda pro-evasione, il tema deve e può tornare sui giusti binari. Non è riconoscimento e rispetto quel tramestio che caratterizza la campagna elettorale in corso – ha detto – che non distingue i ruoli, che confonde responsabilità, che cerca nemici per non provare a misurarsi sui contenuti, che scarica responsabilità per non ammettere che ha trascurato il Paese”. Ora Bersani sa cosa vuole la sinistra. Quella vera che blocca ogni riforma del mercato del lavoro. Se vuuole tenersi Vendola, nel pacchetto trova pure la Camusso e la Cgil. 

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