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Redditest, anziani: accertamenti per 2mila euro di troppo in spese mediche

I paradossi delle simulazioni sul tenore di vita dei pensionati: bastano 2mila euro di troppo in spese mediche e, inesorabile, scatta l'accertamento dell'Erario

Andrea Tempestini
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Follie del redditometro. Certificate dal redditest. L'increscioso esempio viene riportato dal Corriere della Sera. Le simulazioni, infatti, offrono incredibili paradossi. Prendiamo per esempio un pensionato, che vive da solo, ha più di 65 anni, vive in provincia di Verbania in una casa di 55 metri quadri e possiede un'utilitaria di 50 kilowatt. Ipotizziamo che abbia un reddito di 15mila euro, e che nell'arco di un anno ne spenda 5.600 a vario titolo (600 euro per le bollette, 200 per la telefonia, 100 in elettrodomestici, 600 per l'assicurazione auto, 2.100 in svaghi svaghi e vacanze e infine 2.000 in spese mediche). L'ipotetico protagonista del redditest, in questo caso, risulterebbe coerente: "semaforo verde" e niente accertamento. Ma se spendi di più per il dottore... - Mettiamo caso, però, che il medesimo personaggio abbia grossi problemi di salute, e alle spese mediche considerate nella prima simulazione (pari a 2mila euro) ne aggiunga altri 2mila: in questo caso, inesorabile, scatta la luce dell'incoerenza. E, di conseguenza, l'accertamento fiscale: a suo carico l'onere di dimostrare di non essere un evasore, anche se le "troppe spese" sono relative a farmaci, visite e medicinali. A rendere ancor più sorprendente la simulazione il fatto che sempre lo stesso ipotetico personaggio, nel caso in cui nel 2009 avesse investito magari in conto deposito la bellezza di 1 milione di euro, per il redditest sarebbe pulito: altra luce verde. E, paradosso nel paradosso, se l'investimento di 1 milione di euro risalisse al 2011, al contrario, il redditometro imporrebbe l'accertamento. Una follia, che dimostra come il cervellone del fisco sia un colabrodo buono soltanto per tartassare e rovinare la vita dei contribuenti onesti, e non dei veri evasori fiscali. 

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