Industria, crollano gli ordini -6,7%E' la 15esima flessione consecutiva
I dati Istat fotografano una situazione grave. Cresce solo la produzione chimica. La tendenza è sempre negativa. Live crescita per gli ordini dall'estero +1,3%
L'industria italiana fatica a trovare una via d'uscita dalla crisi. Gli ultimi dati Istat sulla produzione industriale fotografano una situazione critica. A novembre 2012 gli ordinativi alle industrie italiane sono scesi dello 0,5% rispetto al mese precedente e del 6,7% su base annua. Si tratta del quindicesimo calo tendenziale consecutivo. A novembre la discesa annua e' dovuto alla negativa performance del mercato interno. A novembre il fatturato dell'industria degli autoveicoli su base annua in Italia e' sceso del 9,4%, mentre gli ordinativi hanno registrato un crollo del 18,3%. E' quanto rileva l'Istat diffondendo dati grezzi. Nella media degli ultimi tre mesi gli ordinativi totali diminuiscono del 3,0% rispetto al trimestre precedente. Le cose però vanno un pò meglio se si prende in considerazione il dato degli ordinativi esteri: sono in crescita dell'1,3 per cento. Gli ordinativi interni invece perdono l'1,8 per cento. Su base annua il calo interno sale al 13,5 % mentre la crescita degli ordinativi esteri è del +4,1%. Nel confronto con il mese di novembre 2011 l'unico aumento si registra nelle fabbricazioni di prodotti chimici (+2,8%), mentre il calo più rilevante si osserva nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-12,1%). Disoccupazione record - E le cose non vanno bene nemmeno sul fronte occupazione. Bankitalia ha previsioni nere per i prossimi due anni: "L'occupazione si ridurrà quest'anno (quasi l'1%) e ristagnerà nel successivo. Il tasso di disoccupazione aumenterà, riflettendo anche l'incremento delle persone in cerca di lavoro, toccando il 12 per cento nel 2014". La Banca ha rivisto anche le stime del Pil al ribasso con un calo del 2,1% nel 2012 e del 1% nel 2013, contro lo 0,2% stimato precedentemente per il "peggioramento del contesto internazionale e del protrarsi della debolezza dell'attività nei mesi più recenti". L'incremento ci sarà solo nel 2014 con un + 0,7 per cento.