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Bce, Draghi frena sulla ripresa:"Il 2013 sarà un anno duro"

Draghi, nel mirino dei crucchi

Il presidente della banca centrale europea è scettico sul futuro. Questo anno sarà basato su un'economia debole. E la disoccupazione blocca la crescita

Ignazio Stagno
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Mario Draghi, presidente della Bce non è ottimista sul futuro. E per il 2013 le previsioni non sono buone: "La crescita economica continuerà ad essere debole nel 2013, nel corso dell'anno è attesa una graduale ripresa". Una situazione grave che non risolverà il problema della disoccupazione giunta ormai al livello record dell'11 per cento. Draghi chiede ancora ai governi europei di continuare a alvorare sul fronte delle riforme: "I governi dell'area euro devono proseguire con le riforme del mercato del lavoro e dei servizi, in modo da aumentare la competitività e stimolare la crescita del Pil e dell'occupazione". La ripresa per il numero uno della Bce passa dal lavoro: "L'elevata disoccupazione giovanile nell'Eurozona è legata a un mercato del lavoro duale dove i giovani hanno scarse tutele mentre i vecchi, gli altri, ne hanno molte, quindi la disoccupazione si concentra sulla parte giovane della popolazione. La grande flessibilizzazione del mercato del lavoro avviata agli inizi degli anni duemila è stata concentrata sulla parte giovane della popolazione, quindi quando è arrivata la crisi i giovani sono stati i primi a perdere il loro posto".

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