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Mutui: calano in Europa, restano alti in Italia

Andrea Tempestini
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Nell'Italia degli stratassati, dei senza lavoro, degli stipendi miseri e degli sprechi pubblici, anche il mutuo - un vero e proprio miraggio - quando viene "strappato" ha delle condizioni ben peggiori rispetto agli altri Paesi del Vecchio Continenti. I tassi sono iai minimi storici, ma non per tutti. Infatti i dati diffusi dalla Bce fotografano uno scenario a macchia di leopardo. Gli interessi che gravano sui nuovi finanziamenti sono in discesa un po' ovunque (e questo è dovuto ai valori di Eribor e Irs), ai minimi termini dalla crisi finanziaria. Però le differenze tra Paese e Paese restano sostanziali. Medie impietose - Lasciamo parlare le cifre. Se in Germania si paga un tasso medio del 2,92%, in Austria uno del 2,97% e in Spagna uno del 3,06% (in Finlandia si scende fino all'1,99%), in Italia chi riesce ad accendere un mutuo, in media, paga il 4,05 per cento. Anche i tassi di casa nostra sono in calo rispetto ai massimi dello scorso febbraio (4,61%) medio, ma gli interessi restano lontani dalla media dell'Eurozona (3,35%). Peggio di sono solo il Portogallo, dove per un finanziamento in media si paga il 4,40 per cento.  Le cifre - I confronti a livello internazionale non sono semplici, ma tuttavia è facile comprendere come la penalizzazione per gli italiani sia tangibile. Per esempio, se consideriamo un mutuo ventennale da 130mila euro per una famiglia che vive a Milano, il nucelo dovrà restituire - se i tassi rimanessero ai livelli attuali - poco meno di 9.500 euro l'anno. Si tratta di circa 900 euro in più, o il 10,5%, rispetto a quanto deve sporsare un berlinese per ottenere in prestito la medesima cifra. Impietoso, infine, il confronto con Helsinki e la Finlandia: una famiglia italiana paga il 20,4% in più; rispetto alla media europea l'aggravio è di 567 euro (pari a una maggiore spesa del 6,3 per cento). Calano i prestiti - Nella giornata di giovedì 10 gennaio, Bankitalia ha poi diffuso altri dati preoccupanti relativi alla contrazione dei prestiti al settore privato a novembre 2012. Il dato, informa Palazzo Koch, ha segnato un calod ell'1,5% su base annua, dopo quello dell'1% registrato a ottobre. Nel dettaglio, i prestiti alle famiglie sono diminuiti dello 0,3% (in calo dello 0,1% a ottobre), mentre quelli alle società non finanziarie si sono ridotti del 3,4% (un calo del 2,9% rispetto a ottobre).

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