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Gli italiani ora vendono i gioielli di famiglia

Una famiglia su dieci, negli ultimi due anni, ha messo mano alle "gioie della nonna" per arrivare a fine mese o prepararsi al peggio

Matteo Legnani
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Un diamante, si diceva, è per sempre. Almeno, fino a ieri. Perchè con la crisi che impera, il lavoro che non c'è più e le tasse alle stelle, i gioielli di famiglia escono dai cassetti per non tornarvi più. Al loro posto, fruscianti banconote di euro. Secondo una indagine del Censis, ben 2,5 milioni di famiglie italiane (pari al 10% del totale) hanno venduto negli ultimi due anni chi la catenina dei diciotto anni, chi l'anello di fidanzamento, che la spilla della nonna. A "fare cassa" coi gioielli di famiglia sono soprattutto le donne, il 71% sparse lungo tutta la penisola ma con una predominanza tra quelle del sud. Il censis calcola che al meridione e sulle isole siano il 13,1% del totale le famiglie che hanno dato via le gioie di famiglia, contro il 12,3% al centro, il 7,2% al nord est e il 6,9% al nord. Per tipologia famigliare, il fenomeno ha coinvolto in misura più consistente i nuclei con più di un figlio (11,6%) e monogenitore (18,4%); per reddito quelle ovviamente più povere: il 18,1% di quelle con reddito fino a 1000 euro, il 10,5% di quelle tra i 1000 e i 2.000 euro, il 7,7% di quelle tra i 2.000 e i 4.000 euro di reddito mensile. nessuna sopra quella quota.

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