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Affittare una casa è un salassoIl 60% della rendita la mangia il fisco

Ignazio Stagno
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La casa ormai è diventato un bene di lusso. Possederla è già un miracolo che diventa un inferno sotto i colpi dell'Imu. Le cose non vanno nemmeno bene per chi invece la casa l'affitta. La pressione fiscale sulle rendite da locazione diventa una mazzata impressionante. E il 2013 è l'anno in cui il prelievo sarà maggiore. Il fisco pretende tra il 60 e l'80 per cento del canone, azzerando di fatto la convenienza dei proprietari a investire in rendite da affitto. Nel 2013 la percentuale di canone che si può portare in detrazione scende dal 15 al 5 per cento. Tutto ruota attorno ai valori catastali degli immobili. Ad esempio a Genova dove questi valori sono sostenuti si può arrivare a pagare anche fino al 75 per cento di tasse sul canone di un bilocale e fino all'82 per cento per un trilocale. I piccoli proprietari che contano sulle rendite dell'affitto di pochi immobili hanno perso ogni interesse nell'affittare i propri beni. Infatti sono stati già piegati dall'Imu che ha chiesto al mattone 23miliardi di euro. Due volte e mezza rispetto alla vecchia Ici. A questo si aggiunge il prelievo fiscale sulle rendite e il mercato del mattone va sempre di più in contrazione. Nelle dichiarazioni dei redditi per il 2014 sull'anno 2013 il canone ricevuto dall'inquilino peserà per il 95 per cento e non più all'85 come lo scorso anno. Ad essere maggiormente colpiti sono i proprietari di immobili affittati per attività commerciali. Lì l'aumento del prelievo ammonta al 9 per cento perchè il valore della rendita è più elevato. Questi continui aumenti potrebbero portare i proprietari a scegliere la cedolare secca che attesta il valore delal tassazione media sugli immobili al 43-45 per cento. Sono solo 300mila i contartti che hanno adottato la cedolare. Sono solo il 10 per cento di quelli stipulati. La casa ora è davvero troppo cara. Per chi la compra, per chi l'affitta, per chi la vive. 

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