Imu, bollette, tredicesime, lavoro: caro Monti, chi ti ha dato la laurea in economia?
A dicembre famiglie e imprese senza un soldo per colpa di tasse e scadenze: il governo ci spreme di tasse e ammazza i consumi. Addio crescita
Un'Italia a rischio povertà. Detta così sembra un'esagerazione, ma basta dare un'occhiata ai numeri e alle statistiche ufficiali (e magari pure a qualche via dello shopping di qualsiasi cittadina di provincia, meglio se al Sud) per capire che non lo è. Secondo l'Istat nel 2012 sono andati in fumo 165mila posti di lavoro, -1,3% rispetto all'anno prima. Sono 10 milioni e 492mila i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, lo 0,7% in meno. I lavoratori sotto i 30 anni sono diminuiti dell'8%, mentre il tasso di inattività delle donne è del 48 per cento. In tutto, oltre un milione di persone è in cerca di occupazione. Se il lavoro arranca, i consumi restano al palo: nel 2011 la spesa media mensile a famiglia era di 2.488 euro, 1,4% in più rispetto al 2010 per effetto dell'inflazione. Spesa in più non significa, però, più acquisti. Anzi: è del 5,9% la riduzione della spesa per abbigliamento e calzature, mentre la quota di spesa per i servizi si abbassa dal 10,3 al 10,2 per cento. Mentre la spesa di mantenimento delle abitazioni è del 3,3 per cento. Un Natale tutto nero - Tutto questo a fine 2011, quando il governo Monti si era appena insediato. Logico pensare che, stando a tutti gli indicatori, la situazione nel 2012 sarà peggiorata e di molto. Il perché è presto detto. La pressione fiscale record al 45,8% decreterà un Natale poverissimo. L'Imu ha messo in ginocchio gli italiani, bloccando in modo drammatico il mercato immobiliare, pesando con il saldo un 53% in più sulle tasche degli italiani anche grazie all'aumento delle aliquote da parte dei Comuni per il saldo finale e soprattutto dando un'altra botta alle imprese. Secondo Confartigianato un imprenditore su due si indebita con le banche per pagare le tasse, anche perché la coincidenza temporale è letale. Nella settimana delle tredicesime (sempre più a rischio ritardo), infatti, porre la scadenza del saldo della "patrimoniale sulla casa" significa svuotare le già magre casse di aziende e famiglie. E il nuovo anno non si aprirà meglio: se nel 2012 tra rincari di luce e gas le bollette ci sono costate fino a 600 euro in più, a gennaio ci attende la prima rata della nuova Tarsu, la tassa sui rifiuti naturalmente più costosa. Spremuti gli italiani tra tasse, scadenze, rincari e inflazione, il governo Monti avrà pure incassato di più grazie all'Imu, ma in compenso ha fatto aumentare l'evasione fiscale anche grazie ai blitz show in stile Cortina. La domanda a questo punto è lecita: chi ha dato la laurea in economia al premier bocconiano e ai suoi esperti ministri professori?