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Salta la delega fiscale

La legge torna in Commissione: a rischio alcuni provvedimenti-chiave della riforma

Lucia Esposito
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Si è bloccata in Senato l'approvazione della delega fiscale. Il Governo è stato costretto ad arrendersi ad un ritorno del provvedimento in Commmissione Finanze di fronte all'asse Lega-Idv e alcuni senatori del Pdl. Una contrapposizione che evidenzia il crescente malumore all'interno della maggioranza per i contenuti della riforma. Uno scontro che cresce proporzionalmente alle tensioni per lo scontro politico: nel centrosinistra per il ballottaggio delle primarie, nel centrodestra per la crisi da leadership.  I provvedimenti-chiave Se dovesse saltare la delega fiscale, molte misure già previste rischiano di saltare. Continuità aziendale: sconti sulle sanzioni per gli imprenditori che non riescano a pagare le tasse e lo dicano in anticipo, ma dovranno garantire il proseguimento dell'attività; Iri: esclusione dalla nuova Iri i professionisti.   Tributi locali: a garanzia dei contribuenti, regole pubblicistiche per la riscossione coattiva dei tributi, giochi. Sanzioni aggravate per l'on-line, se illegale, attenzione ai minori e alle ludopatie, e aggi, ovvero guadagni, rapportati al volume della raccolta delle giocate da parte dei concessionari.   Lega Ippica italiana: uno strumento per rilanciare il settore ippico,'soggetto alla vigilanza del ministero delle Politiche agricole. Prevista una percentuale della raccolta totale compresa tra il 74 e il 76%, da destinare al pagamento delle vincite.  Statuto dei contribuenti e retroattività: i principi generali della delega devono riferisi allo Statuto dei diritti del contribuente.   Con la mancata approvazione della delega o il suo slittamento, l'1 di dicembre inizierà inoltre il processo di accorpamento delle Agenzie fiscali che invece il Parlamento ha tentato di prorogare con l'approvazione di emendamenti tanto alla Camera quanto al Senato. A rischio anche la detraibilità degli scontrini e la riforma del catasto che prevede la determinazione di nuovi valori degli immobili in modo da avvicinare i valori fiscali a quelli di mercato.  La reazione Il disegno di legge delega sulla riforma fiscale,  che doveva essere approvato entro questa settimana dal Senato, sottolinea il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, “è una delle riforme chiave, necessarie per un più equo e trasparente rapporto tra fisco e imprese e per rendere   l'Italia un paese più attraente per gli investitori esteri”.    I principi della delega, improntati a semplificazione,   trasparenza e civiltà giuridica, rileva ancora il leader degli industriali “sono i capisaldi di un cambiamento che il mondo delle   imprese aspetta da anni e che sembrava finalmente vicino alla   realizzazione. E' urgente che questi principi vengano approvati   definitivamente e poi attuati nei decreti delegati entro il termine   della legislatura”.  Lo slittamento dei tempi, conclude Squinzi, “è, inoltre,  contrario a quella concordia di intenti più volte indicata dal Capo   dello Stato come necessaria per uscire dalle difficoltà in cui si   dibatte il nostro Paese. Ciò è tanto più grave se davvero, come   dichiarato dagli stessi esponenti del Governo, la battuta di arresto   al Senato sia stata dettata non da questioni di merito sul   provvedimento ma da un clima ormai pre-elettorale”.    

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