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E per i rifiuti gli ortofruttapagheranno il 600% in più

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Tutta colpa del nuovo tributo comunale, Res che comprende, oltre allo smaltimento dei rifiuti, anche una quota per la sicurezza, l'illuminazione e la gestione delle strade

Matteo Legnani
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  Allarme della Confcommercio. Le nuove norme sulla gestione dei rifiuti comportano «un incremento medio dei costi per il servizio urbano dei rifiuti del 290% e per alcune tipologie di attività incrementi medi superiori al 400%, come per la ristorazione, o addirittura al 600%, come per l'ortofrutta e le discoteche». Cose da pazzi.    Tutta colpa del nuovo tributo comunale, Res, previsto nel decreto «Salva Italia», che sostituisce gli attuali Tarsu, Tia1 e Tia2, e che comprende, oltre alla quota ambientale per lo smaltimento dei rifiuti, anche una quota «servizi» per la sicurezza, l'illuminazione (che poi il governo vorrebbe spegnere) e la gestione delle strade (i cosiddetti servizi indivisibili). Dovrà essere corrisposto da chiunque possegga, occupi o detenga a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti. Ebbene, spiega Confcommercio, «in attesa dell'emanazione dell'apposito regolamento ministeriale, l'entrata in vigore del nuovo regime tariffario Res dall'1 gennaio 2013   comporterà, dunque, un aumento spropositato delle tariffe sui rifiuti calcolate sulla base dei coefficienti contenuti nel Dpr 158/1999. Leggi l'articolo integrale di Giuliano Zulin su Libero in edicola oggi 23 novembre  

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