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Redditest, ecco chi rischia: sei tra questi?

Sotto i 30mila euro di reddito annuo si può finire nel mirino dell'Agenzia delle Entrate come "incoerenti". E la maggior parte dei "presunti evasori" non ha nemmeno i soldi per pagare il mutuo

Giulio Bucchi
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  di Antonio Castro Se guadagnate meno di 30mila euro (metà dei pensionati italiani ha un assegno sotto i mille euro, i dipendenti arrivano mediamente a 1.400 al mese), rischiate  di andare a sbattere contro il Redditest. Il “giochetto” dell'Agenzia delle Entrate che dovrebbe servire per capire se spendete più di quanto incassate con il lavoro o la pensione. Insomma, prima dell'accertamento fiscale vero e proprio, l'amara sorpresa potrebbe arrivare on line, compilando la sfilza infinita di indicatori per rendersi conto se siamo “coerenti” o “incoerenti” (e quindi evasori).  Il paradosso è che il “giochetto” approntato dai signori delle Entrate (“che non lascia traccia quel Web”, si affrettano a precisare), stando alle simulazioni realizzate da “Il Sole 24 Ore” di ieri, risulta incoerente per quasi tutti i redditi sotto i 30mila euro lordi l'anno, vale a dire per la stragrande maggioranza dei pensionati e buona parte dei dipendenti italiani. Peccato che all'Agenzia non si sia tenuto nella dovuta considerazione una variabile incontrollabile. La crisi economica. E neppure dell'aumento delle tariffe, del costo della vita, delle spese correnti. Insomma, non si tiene conto che gli italiani, quelli onesti, fanno fatica ad arrivare a fine mese. E che già alla terza settimana, per quelli a busta paga, è roba da funamboli  riuscire ad incrociare il pranzo con la cena. La crisi economica, il calo del potere d'acquisto, l'incapacità di risparmiare certificata dai “pericolosi sovversivi” della Banca d'Italia. Una serie di fattori che il Redditest non contempla nella sfilza di ipotesi. Quando c'era la Lira avere un reddito da due milioni era cosa da star sereni, oggi fa pietà chi realmente guadagna meno di mille euro. Eppure ce ne sono tanti, tantissimi. L'analisi dei dati statistici ufficiali, realizzata in esclusiva per “Libero” dagli esperti del Centro Studi Sintesi (su dati Istat), è devastante. Cresce la povertà. Crescono le famiglie oneste che non riescono a pagare le bollette, a far fare fronte ad una spesa improvvisa, accendere il riscaldamento o acquistare una fettina.  Leggi l'articolo integrale di Antonio Castro su Libero in edicola oggi, giovedì 22 novembre    

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