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Difendersi dal redditometro:ecco le sei mosse

Roberto Procaccini
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  Archiviare bene i documenti, conservare scontrini e fatture, preferire i pagamenti elettronici a quelli in contanti. Difendersi dal Redditest, o per lo meno arrivare preparati alla nuova sfida del Fisco, è possbile. Da oggi un software messo a punto dall'Agenzia delle Entrate calcolerò  la congruità tra il tenore di vita e il reddito, ecco quindi un breve vademecum per non farsi torvare impreparati: gli indicatori che l'erario utilizzerà per incrociare dichiarazione dei redditi e tenore di vita sono cento. Le dritte per non rimanere fregati sono sei.   Le sei mosse - Innanzitutto annotare le spese: come si faceva un tempo con i registri di famiglia, è bene che il contribuente segni tutte le voci di uscita del bilancio domestico. Il passo successivo è archiviare i documenti releativi a tali uscite: scontrini, fatture, quietanze, ricevute, attestazioni e quant'altro. Il terzo consiglio è piuttosto un pro memoria: realizzato l'archivio, bisogna ricordare che il fisco ha quattro anni di tempo per le contestazioni, quindi i documenti vanno conservati per i 48 mesi successivi alla dichiarazione. Il quarto step accende i fari sugli estratti conto di conti bancari, postali o della carta di credito: in formato cartaceo o digitale, anche questi vanno conservati quattro anni. Le ultime due mosse riguardano i pagamenti (preferire gli strumenti tracciabili ai contanti, proprio per alimentare il proprio archivio) e i movimenti di denaro intrafamiliari: se fratelli, coniugi o, più in generale, parenti si donano soldi per sostenersi nelle spese, è bene documentare anche questi movimenti. Scartoffie - Ma quali sono di preciso i documenti da conservare? L'elenco è lungo. Si va dalla casa (atto d'acquisto, certificazione bancaria del pagamento del mutuo, fatture delle utenze), passando per la previdenza (pagamenti dei contributi o altri eventuali premi assicurativi).Ci sono l'istruzione dei figli (rette di scuole, asili o università, tutoraggi e corsi di preparazione) e i mezzi di trasporto (acquisto di moto o auto, pedaggi autostradali e spese di manutenzione), ma anche le spese private (donazioni, spese mediche e veterinarie, ricevute dell'acquisto di valori) e del tempo libero (attività sportive, abbonamenti a stadio o teatro, viaggi e vacanze). Leggi l'approfondimento su Libero in edicola oggi, 20 novembre 

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