Imu e Irpef: così le tassesi mangeranno la tredicesima
Entro il 30 novembre bisogna versare l'acconto Irpef, entro il 17 dicembre la seconda rata dell'imposta sugli immobili: un salasso
Si avvicina il Natale, ma quest'anno la prospettiva della tredicisema non fa tirare un sospriro di sollievo. E' vero che arriverà il doppio stipendio, ma è altrettanto vero che sono in arrivo una serie di scadenze di pagamenti che di fatto neutralizzeranno l'effetto della tredicesima. Entro il 30 novembre deve essere versata la seconda o unica rata dell'acconto Irperf e delle altre imposte del modello Unico. Entro iil 17 dicembre invece andrà versato il saldo dell'Imu Tra Irperf e Imu nelle casse dello Stato e degli enti locali dovrebbero entrare oltre 14 miliardi. L'acconto Irpef, fortunatamente, sarà più leggero del solito. L'aliquota infatti è stata portata dal 99 al 96%. Ma la riduzione ha effetto solo su questa seconda rata perché la prima andava calcolata secondo le modalità ordinaria. Seconda rata Imu Per quanto riguarda l'Imu i versamenti si potranno effetturare anche con il bollettino postale. L'entita del saldo dipende sostanziamente da tre fattori: la tipologia di immobile, l'aliquota decisa dal Comune (la maggior parte degli enti locali l'hanno ritoccata verso l'altro) e la rendita catastale: un mix che quando l'Imu è riferita a un immobile diverso dall'abitazione principale incide fortemente sulla tredicesiam. Sarà impegnativo il calcolo di quanto dovuto perché iconti dovranno essere praticamente rifatti in base alle aliquote definitive e sottrarre quanto pagato a titolo di acconto con le aliquote standard. Per quanto riguarda l'abitazione principale, i Comuni possono applicare la riduzione a determinate categorie come gli anziani ricoverati in case di riposto purché l'abitazione princiaple non venga affittata. La base imponibile è pari al 160 volte la rendita catastale originaria dell'immobile rivalutata del 5%. Per l'abitazione princiapale dalla somma cos' ottenuta bisogna sottrarre 200 euro più altri 50 ogni figlio convivente con meno di 26 anni fino a un massimo di 400 euro. Molto salato sarà il conto per i prorietari di seconda casa: si considera le abitazioni non locate dove il proprietatrio non risiede anche se ha dato l'immobile in uso a un familiare. Per una casa di categoria A2, scrive il Corriere Economia; l'Imu tocca complessicamente i 3069 a Bolgona (1969 euro il saldo) a Torino e a Milano si possono sfiorare i 3mila euro dove il saldo sarà di 1907 euro. A Roma il saldo saà di 1784 euro.