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Per far lavorare quelli della Fiom19 operai in mobilità

A Pomigliano, Fiat costretta a riassumere gli iscritti al sindacato rosso. A pagare sono i lavoratori non politicizzati

Matteo Legnani
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E' stata avviata oggi alla Fiat di Pomigliano la procedura di mobilità per la riduzione di personale di 19 unità. Lo annuncia una nota del Lingotto in cui si precisa che la decisione fa seguito all'ordinanza della Corte d'Appello di Roma che obbliga la Fip di Pomigliano d'Arco ad assumere i 19 dipendenti di Fiat Group Automobiles iscritti alla Fiom che hanno presentato ricorso per presunta discriminazione. "L'azienda - spiega la nota - ha da tempo sottolineato che la sua  attuale struttura è sovradimensionata rispetto alla domanda del mercato italiano ed europeo da mesi in forte flessione e che, di conseguenza, ha già dovuto fare ricorso alla cassa integrazione per un totale di venti giorni e altri dieci sono programmati per fine novembre", pertanto prosegue "Fip non può esimersi dall'eseguire quanto disposto dall'ordinanza e, non essendoci spazi per l'inserimento di ulteriori lavoratori, è costretta a predisporre nel   rispetto dei tempi tecnici gli strumenti necessari per provvedere alla riduzione di altrettanti lavoratori operanti in azienda". "Ciò che Fiat sta mettendo in   atto è una azione ritorsiva, antisindacale e illegittima, per cui respingiamo qualunque idea di licenziamento". Così il responsabile nazionale Fiom, Giorgio Airaudo.  

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