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La classifica del nero:ecco chi evade di più

In vetta colf, dentisti, giardinieri e ristoratori. Sette italiani su 10 vogliono il carcere. La Corte dei Conti: "Peggio di noi solo Messico e Turchia"

Andrea Tempestini
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  L'evasione fiscale, una piaga italiana. Il nostro Paese è in posizione apicale per quel che riguarda la speciale classifica degli Stati dove il nero è maggiormente radicato. Lo spiega il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino: "Le dimensioni del complessivo fenomeno evasivo continuano ad essere particolarmente rilevati e collocano il nostro Paese ai primissimi posti nella graduatoria internazionale". Secondo i più recenti dati diffusi dall'Ocse, l'Italia si colloca infatti al terzo posto mondiale dietro a Turchia e Messico. E gli italiani ne hanno le tasche piene: secondo i dati raccorti dal terzo rapporte Eures 2012 sull'evasione fiscale, 7 nostri connazionali su 10 sono favorevoli al carcere per gli evasori. Una quota altissima, che si riflette sulla generalizzata sfiducia nell'azione di contrasto del governo, bollata come "inefficace" dal 63% degli intervistati. Viene giudicato negativo anche il giudizio sull'operato di Equitalia: l'ente viene bocciato dal 55% degli intervistati. La graduatoria dell'evasione - Sempre nel rapporto Eures viene stilata la graduatoria dei "campioni" dell'evasione fiscale. Passano gli anni, ma ai vertici della classifica del "nero" ci sono ancora colf, badanti e babysitter, insieme ai professori impegnati nelle ripetizioni private, agli artigiani, dentisti e specialisti. Tra chi evade di più anche ristoratori, commercianti, bagnini e avvocati: i legali si aggiudicano la ben poco lusinghiera medaglia di primi evasori tra i professionisti. Nel dettaglio, l'indagine ha messo nel mirino 52 categorie di lavoratori, le cui condotte fiscali sono state analizzate basandosi su un campione casuale di 1.225 italiani di 19 regioni, 94 province e 367 comuni. Il quadro è a tinte fosche. Secondo Eures "tra il 2004 e il 2012 la propensione degli artigiani, dei liberi professionisti e dei commercianti a non rilasciare scontrini, fatture o ricevute non segna alcun passo indietro confermandosi l'evasione fiscale uno dei principali ostacoli al risanamento economico dell'Italia". Tra i "furbetti dello scontrino", peggiorano le posizioni dei docenti che impartiscono ripetizioni (in nero l'89% delle prestazioni contro il 79,4% del 2007 e il 69,4% del 2004) e dei dentisti (34% nel 2012, il 27,7% nel 2004) e medici specialisti (34%, il 25,5% del 2004). Artigiani - Tra gli artigiani prevale il nero. Tra le diverse professioni, spiccano i giardinieri, che non fatturano nel 67,3% dei casi, poi i falegnami (62,8%), gli idraulici (62%), i fabbri (60,2%) e i muratori (60,1%), e attestandosi al 57,3% tra i tappezzieri, al 57,1% tra gli elettricisti e al 56,7% tra i parchettisti/pavimentisti. Soltanto tra gli antennisti (42,1%) e gli installatori di impianti di riscaldamento o condizionamento (18%) la percentuale risulta sensibilmente più contenuta. L'evasione viaggia di pari passo anche con la ristorazione: in cima alla graduatoria dei commercianti che evadono ecco i bar (non rilasciano lo scontrino nel 17,8% dei casi a fronte del 9,9% del 2004), seguiti da ristoranti, pub e pizzerie (17,2% contro il 10,9% del 2004) e da rosticcerie e pizzerie al taglio (15,8% contro il 7,9% del 2004). Professionisti - Ma il fenomeno del nero tocca anche i liberi professionisti. Secondo l'indagine il più alto indice di illegalità fiscale è quello degli avvocati, ritenuti responsabili di omesso rilascio della fattura o della ricevuta nel 42,7% dei casi. Poi i geometri (40,2%), psicologi e psichiatri (40%), architetti (38,7%), dietologi (38%), medici specialisti e dentisti (entrambi con una percentuale di evasione pari al 34%). Più distanziati i veterinari (25,3%), i commercialisti (23,5%) e i notai (19,6%) che, pur non avendo rilasciato fattura o ricevuta in un caso su cinque, risultano la categoria più "virtuosa".  

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