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Marchionne vola a Parigi per lodare Monti: "E' un santo"

Al salone dell'auto l'ad parla del vertice con il governo: "Nessun aiuto dall'Italia e dall'Ue"

Nicoletta Orlandi Posti
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  Mario Monti è un santo. Almeno per Sergio Marchionne. L'amministratore delegato di Fiat parlando al salone dell'auto di Parigi si è speso per lodare il premier e pure il presidente della Bce, Draghi: "Mario divenerà nome santo". Marchionne ha poi raccontato l'incontro con il governo di sabato: Abbiamo confermato l'impegno per l'Italia. E' stata una discussione utile. Fabbrica Italia - ha aggiunto - era morta strutturalmente un anno fa" quando Fiat rispose alla Consob con un comunicato. "Da allora non ne abbiamo mai più parlato". E comunque ci tiene a sottolineare: "Il ritiro di Fabbrica Italia non ha niente a che fare con la Fiom". Quanto al futuro del Lingotto l'ad ribadisce: "non abbiamo chiesto fondi e interventi abbiamo semplicemente spiegato che la situazione europea è da gestire e che non può essere ignorata o curata con un cerotto. Non possiamo illuderci che investendo risolviamo molti problemi", perchè, ha aggiunto, "senza sapere come si recuperano gli investimenti fatti, andremo semplicemente a daneggiare il totale della Fiat non solo lo stabilimenteo che riceve finanziamenti". Ora, ha scandito Marchionne rispondendo alle domande dei cronisti, "dobbiamo stabilire la tempistica, i momenti idonei per gli investimenti. Dobbiamo fare questa scelta come imprenditori che è il nostro ruolo che non intendiamo delegare ad altri. Non intendiamo essere messi in un angolo da alcune forze che cercano di costringere la Fiat a sbagliare. Non lo faremo. Negli scorsi nove anni abbiamo fatto i nostri sbagli, non lo metto in dubbio, ma non abbiamo fatto niente per mettere a rischio il futuro dell'azienda e non intendo cominciare a farlo adesso. Per il bene nostro e del Paese - ha concluso - nel medio lungo termine credo che sia importante riconoscere alla Fiat la libertà come imprenditore". E a proposito di Confindustria puntualizza: "Sono contento di come sto adesso. Non mi manca, nè il rito nè tutto il contorno". "Siamo stati chiari quando siamo usciti, non sono cambiate nè le prospettive nè gli atteggiamenti di Confindustria nonostante il cambiamento dei vertici. Abbiamo obiettivi diversi", ha aggiunto. Non è mancato infine al salone dell'auto di Parigi un siparietto fra Marchionne e Luca Montezemolo sulla possibile discesa in campo del presidente della Ferrari. "Incoraggio Montezemolo a non scendere in politica", ha detto l'amministratore delegato della Fiat. Immediata la replica: "Quasi sempre seguo i consigli di Marachionne". "Ci sono decine di progetti da portare avanti a Maranello", ha tagliato corto il numero uno della 'Rossa', secondo il quale "un imprenditore ha il dovere e il diritto" di esprimere la propria opinione.   

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