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Lo sviluppo di Passera?A colpi di bancomat

Matteo Legnani
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  Lo Sviluppo del ministro Corrado Passera? Si farà (e non potrebbe essere altrimenti, visto il suo passato da ex ad di Banca Intesa) a colpi di bancomat. Quello che i negozianti o i prestatori di servizi non potranno più rifiutare ("Non ho la macchinetta", "non ho la linea telefonica") per tutti i pagamenti a partire da 50 euro in su. Il provvedimento è tra quelli presenti nella bozza del "decreto sviluppo 2" al quale il governo sta lavorando. E non potrà non suscitare polemiche, proprio per il "background bancario" del ministro Passera. L'obbligo di pagamento elettronico, infatti, se da una parte semplifica e accelera le procedure e contribuisce a combattere l'evasione fiscale, dall'altro assicurerà un consistente aumento di entrate per gli istituti bancari sotto forma di commissioni. Anche il resto della bozza è dominato dalle parole  "digitale", "online", "web" e via dicendo. "Digitale" (vaglielo a dire ai Comuni, soprattutto quelli del sud) dovrà essere la carta d'identità, che diventerà un tutt'uno con la tessera sanitaria; "online" saranno le ricette mediche; via "web" viaggeranno i certificati di nascita e di morte. E poi: una banca dati censirà le reti sotterranee e nell'etere e agevolazioni saranno previste per i nuovi impianti a banda larga. Il presidente del Consiglio Mario Monti, ieri, aveva ribadito che "la ripresa avverrà presto". Ma, intanto, il cosiddetto "cronoporogramma" dei provvedimenti che dovranno essere varati nei prossimi mesi è saltato.  

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