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Caso Ilva: in gioco 50 milioni di postiE il futuro della nostra economia

Chi difende l'indipendenza della magistratura dimentica che se l'Italia rinuncia al mercato dell'acciaio, perde la sfida col futuro

Lucia Esposito
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Il caso Ilva ha creato una nuova spaccatura tra politica e magistratura. Il gip Patrizia Todisco ha deciso la chiusura dello stabilimento siderurgico in attesa della bonifica dell'area a freddo dell'impianto. Una decisione che impatterà fortemente sulla nostra economia. Lo dice chiamente  nel suo editoriale di oggi, lunedì 13 agosto,  il direttore del Tempo Mario Sechi  rispondendo a tutti quelli che, invocando l'indipendenza della magistratura, vorrebbero che la politica restasse fuori da questa vicenda. "Qui non è in gioco l'indipendenza di un paio di toghe, ma la politica industriale di un Paese", scrive Sechi nel suo editoriale.  E spiega che  la chiusura di uno stabilimento come quello dell'Ilva non è qualcosa di secondario, ma un evento che avrà un fortissimo impatto sulla nostra economia oltre che sui (già preoccupanti) livelli occupazionali del nostro Paese. Sechi precisa che, il settore acciaio, considerando la produzione diretta e i suoi usi nei settori industriali (automobili, costruzioni, energia e macchine utensili) vale 50 milioni di posti di lavoro, il consumo pro capite dal 2001 al 2011 è passato da 125 a 215 chili con India, Brasile, Corea e Turchia che sono entrati tra i primi dieci produttori.  Inoltre l'acciaio, ricorda Sechi,  è usato per produrre energia pulita, il 50% della produzione di acciaio è utilizzato per la costruzione di edifici, il 25% delle parti di un pc è d'acciaio e nel 2010 sono stati venduti 320 milioni di pc.  "Produrre acciaio vuol dire stare nel club dei Paesi che contano. Questa è la partita che si sta giocando sul caso Ilva, siamo nel cuore della politica industriale di un Paese del G8, 'Italia, e questa non è materia da tribunale ma competenza del governo. Ovviamente bisogna tutelare la salute ma non bisogna dimenticare cosa c'è in gioco. Se L'Ilva chiude, si produrrà altrove. "E noi perderemo, ancora una volta, la partita a scacchi con la contemporaneità". 

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