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Francia e Spagna: subito lo scudo anti-spread

Hollande e Rajoy accelerano sugli accordi Ue anti-crisi

Lucia Esposito
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 Attuare subito le riforme Ue. Lo chiedono il presidente francese Francois Hollande e la Commissione Europea nel giorno in cui l'agenzia Moody's ha rivisto al ribasso le prospettive del Fondo salva-Stati europeo (Efsf) passando il giudizio da "stabile" a "negativo". Le borse a metà mattinata tentano il rimbalzo ma poi riducono i guadagni in chiusura a causa dell'andamento cauto di Wall Street, dove le spinte al rialzo provenienti dalle ottime trimestrali di Boeing e Caterpillar sono frenate dai dati negativi sul mercato immobiliare. Ma intanto i paesi più vulnerabili dell'Eurozona restano senza scudo di protezione e la Francia chiede "una rapida e ferma attuazione" delle riforme decise nel Consiglio europeo di fine giugno. Hollande vuole che le misure decise nel vertice di fine giugno siano attuate "velocemente e in modo fermo", ha affermato la portavoce dell'Eliseo, Najat Vallaud-Belkacem, interpellata sui tassi che la Spagna deve pagare sul proprio debito pubblico. Misure urgenti  L'attuazione concreta delle decisioni del vertice di fine giugno sta avvenendo "a tutta velocità", le fa eco il portavoce della Commissione Antoine Colombani, ricordando in particolare che l'esecutivo di Bruxelles è impegnato a presentare già in settembre la proposta su un meccanismo unico di sorveglianza sul sistema bancario europeo, primo passo verso l'Unione bancaria. Da Parigi, inoltre, i ministri delle Finanze francese e spagnolo, Pierre Moscovici e Luis De Guindos, chiedono all'Unione Europea "una rapida applicazione" del programma di aiuti alle banche spagnole varato la settimana scorsa, considerato "essenziale per ricostruire la fiducia e le condizioni per la crescita" di Madrid.   Intanto in Italia i leader di Confindustria e del Pd lanciano l'allarme. "Siamo in una barca nella tempesta e dobbiamo remare tutti nella stessa direzione", afferma il presidente degli industriali, Giorgio Squinzi. "I problemi della politica non li conosco quindi non posso esprimermi - sottolinea - ma certamente la situazione è complicata e abbiamo bisogno di molta coesione e compattezza".   Con il premier Mario Monti "abbiamo riflettuto assieme sulla situazione generale che è naturalmente molto molto preoccupante", dice Pier Luigi Bersani. Si è parlato, prosegue il leader del Pd, "dell'esigenza che venga dato seguito alle decisioni prese dal vertice Ue e che si sia uno stato d'allerta da parte di tutte le Istituzioni"

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