I pm di Trani: "Moody's falsificava le notizie per danneggiare l'Italia"
La Procura conferma l'accusa di aggiotaggio e manipolazione del mercato a due alti dirigenti dell'agenzia di rating americana
Gli analisti di Moody's Ross Abercromby e Johannes Wassemberg "fornivano intenzionalmente ai mercati finanziari informazioni tendenziose, distorte (e, come tali, anche falsate) in merito all'affidabilità creditizia del sistema bancario italiano, idonee a disincentivare l'acquisto di titoli bancari italiani e deprezzarne, così, il valore". Lo sottolinea la Procura di Trani nell'atto di chiusura delle indagini sui due dirigenti dell'agenzia di rating americana accusati di aggiotaggio e manipolazione del mercato pluriaggravati. La notizia arriva poche ore dopo l'ennesimo downgrade del rating italiano annunciato da Moody's. Artifici e manipolazioni - Secondo il pm, gli indagati "ponevano in essere "artifici" a carattere informativo "concretamente idonei: a incidere in modo significativo sull'affidamento che il pubblico (degli investitori nazionali e internazionali) ripone nella stabilità patrimoniale di banche o di gruppi bancari italiani; a provocare un sensibile deprezzamento dei titoli bancari italiani". Il pm evidenzia inoltre come "in conseguenza della diffusione del Comunicato e della percezione (a opera di mercati ed investitori) del suo contenuto informativo in termini negativi con riguardo al sistema bancario italiano nel suo complesso, si determinava, per un verso, un minore affidamento del pubblico degli investitori nella stabilità patrimoniale dei gruppi bancari italiani e, per l'altro, un sensibile deprezzamento dei titoli bancari italiani quotati". Il report di Moody's, prosegue il pm, "intenzionalmente" suggeriva ai mercati e agli Investitori, "con un ambiguo e tendenzioso artificio argomentativo" (...) "una relazione tra il 'rischio Grecià e la 'rischiosita” delle banche italiane, paventando altresì un rischio di contagio della crisi del debito sovrano della Grecia alle banche italiane: relazione e rischiosità in realtà a quella data inesistenti (...) e tuttavia, proprio in diretta conseguenza di quell'annuncio, percepite come realmente esistenti".