Tornano i gufi anti-CavMoody's declassa l'Italia
Welcome, mister Monti. Il premier italiano, al suo arrivo al summit economico di Sun Valley negli Usa, è stato accolto con una vera e propria mazzata: L'agenzia di rating Usa Moody's nella notte (proprio mentre il Prof era in volo verso l'Idaho) ha peggiorato il giudizio sui titoli di stato italiani di due gradini, da A3 a Baa2, cioè a dire due livelli sopra lo status di "spazzatura". L'outlook resta negativo. L'annuncio arriva anche a 24 ore dall'annuncio della candidatura di Silvio Berlusconi a premier per il 2013. La reazione di Mario - "Siamo virtuosi e invece di premiarci ci puniscono", è la reazione che tradisce un po' di stizza di Mario Monti dall'Idaho. Secondo quanto ha riferito l'imprenditore italiano Gianfranco Zoppas, che partecipa al summit su media e new economy di Sun Valley, il premier avrebbe sottolineato come l'Italia stia portando avanti il suo programma di austerity e come i problemi vengano esasperati da disturbi esterni. Gli choc, avrebbe insistito Monti, sarebbero dunque la conseguenza di disturbi da parte di Paesi terzi. Al di là dei complotti, una cosa è certa: il downgrade di Moody's "è una disgrazia", avrebbe chiosato il premier, anche se "il mercato ci ha premiato". Il riferimento è alla discreta chiusura di Piazza Affari (+0,96%) e il buon esito dell'asta dei Btp triennali, collocati per 3,5 miliardi con tasso al 4,65%, il più basso da maggio. Male, invece, lo spread tra Btp e Bund, che ha chiuso a 480. Rischio contagio - A far paura è il rischio di contagio dalla Grecia e dalla Spagna ma anche il clima politico che "con l'avvicinarsi delle elezioni della prossima primavera - spiga Moody's nella nota - rappresenta un ulteriore fonte di rischio", nonostante le positive misure intraprese dal governo. Moody's segnala la diminuita disponibilità degli investitori stranieri d'oltreoceano a comprare i bond italiani e il netto aumento dei costi di finanziamento sui mercati. Per l'agenzia di rating, le prospettive per l'Italia sono deteriorate perchè la crescita è debole e la disoccupazione è in aumento. Il Pil, in particolare, è stimato in calo del 2% con la conseguenza di rendere più difficile per il Paese centrare gli obiettivi fiscali e di bilancio. L'Italia è insomma un sorvegliato speciale e Moody's non esclude un ulteriore declassamento. “I rischi che gravano sull'attuazione delle riforme restano considerevoli - sottolinea Moody's - e aumentano il peso dell'austerity e delle riforme sulla popolazione italiana”. Il timore è che la politica possa frenare l'operazione di risanamento messa in campo dal governo con “un programma di riforme che ha davvero le potenzialità per migliorare notevolmente la crescita e le prospettive di bilancio”.