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Monti: "Faremo di tutto per salvare l'euro"

Il premier da Bruxelles: "Serve più integrazione politica, urgente una vigilanza bancaria unificata. E insisteremo per gli eurobond"

Giulio Bucchi
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"Un importante segnale per i cittadini e i mercati sulla volontà di fare tutto quello che è necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo". Così Mario Monti ha definito il rapporto dei quattro presidenti delle principai istituzioni Ue al termine dell'Ecofin, la riunione di ministri economici dell'Unione europea. C'è l'impegno, mancano ancora gli strumenti adeguati, ammonisce il premier italiano che lunedì sera ha partecipato sempre a Bruxelles alla riunione dei Diciassette. "E' significativo che più si va a a fondo per risolvere i problemi immediati e gravi più si vede che è difficile farlo senza muovere passi verso l'integrazione politica". In questo senso, preliminare è la necessità di una "collaborazione efficace" e più serrata tra le stesse istituzioni europee. Ma è chiaro che l'affondo raggiunge direttamente i partner europei che più si stanno opponendo alla revisione dei meccanismi di controllo. Salvare l'euro - Lo scudo anti-spread è passato nonostante l'opposizione di Finlandia e Olanda (anche se, assicura il premier italiano, "i ministri hanno confermato senza eccezioni o distinguo la volontà di sostenere la stabilità finanziaria"), ma il passo ulteriore è la concessione di più poteri alla Banca Centrale Europea. "E' urgente una vigilanza bancaria unificata, in particolare su quelle banche che operano su più Paesi e quelle con importanza sistemica per l'Europa", ha spiegato Monti in linea con la posizione di Angela Merkel e della Germania. "La crisi che stiamo attraversando ha evidenziato la vulnerabilità del sistema bancario in  Europa e i rischi di contagio" tra gli istituiti, sui depositi e sull'"intera economia”, ecco perché servono misure immediate. Un po' meno immediate, ma forse ancora più incisive e in linea con lo scudo anti-spread, ci sono gli eurobond tanto invisi a Berlino. L'Italia potrebbe dare sostegno all'emendamento al testo dei 4 presidenti europei, conclude Monti, "che fa riferimento all'architettura di una vera unione economica e monetaria in cui discutere di emissioni in comune di titoli del debito pubblico". Non a caso, annuncia il premier, "faremo di tutto per salvare l'euro".

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