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Sconfitta la Merkel e i suoi amici:Eurogruppo, sì allo scudo anti-spread

Angela Merkel

Giulio Bucchi
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  Lo scudo anti-spread è realtà. Nel vertice di lunedì notte a Bruxelles l'Eurogruppo ha riaffermato il suo "forte impegno a fare quanto necessario per assicurare la stabilità finanziaria dell'Eurozona, in particolare attraverso l'uso flessibile ed efficiente degli strumenti esistenti, l'Efsf e l'Esm, per gli Stati che rispettano le raccomandazioni" dell'Ue e "tutti gli altri impegni del semestre europeo". I ministri delle Finanze dei Diciassette, compreso il premier italiano Mario Monti, sono usciti dopo nove ore di discussioni al termine delle quali il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker ha confermato che fino a fine anno rimarrà in carica. Olanda e Finlandia piegate - "E' stato firmato oggi un accordo tecnico fra Bce e Efsf che crea la possibilità di un'efficiente conduzione delle operazioni di mercato da parte dell'Efsf", ha spiegato Juncker, aggiungendo che un accordo analogo sarà firmato dalla Banca centrale, il cui presidente Mario Draghi ha partecipato alla riunione, e l'Esm, una volta che questo entrerà in funzione. Inoltre, l'Eurogruppo ha dato il suo avallo politico alle linee guida della politica di investimenti dell'Esm, il cui numero uno sarà l'attuale direttore dell'Efsf, Klaus Regling. Come avevano anticipato fonti italiane quando il presidente Mario Monti aveva lasciato la riunione, l'Eurogruppo ha quindi dettagliato le decisioni prese dal Consiglio europeo di 10 giorni fa sul cosiddetto "scudo antispread", nonostante i dubbi sollevati nei giorni scorsi da alcuni paesi del nord Europa: "la discussione è andata bene" avevano fatto sapere, con smacco per chi non voleva lo scudo come Olanda e Finlandia.  Aiuti alla Spagna - Inoltre, Juncker ha annunciato che la prima tranche di aiuti alle banche spagnole, pari a 30 miliardi, arriverà a Madrid entro la fine del mese, e che i  dettagli del programma di assistenza al sistema bancario spagnolo sarà approvato nella prossima riunione dell'Eurogruppo del 20 luglio. Quanto alla ricapitalizzazione diretta delle banche da parte dell'Esm, Juncker e il vicepresidente della Commissione Olli Rehn hanno assicurato che non richiederà garanzie da parte degli Stati, ipotesi circolata nei giorni scorsi, e che entro l'inizio di settembre la Commissione presenterà la sua proposta per una sorveglianza unica del sistema bancario europeo che passa attraverso la Bce: in questo modo, ha detto Rehn, il consiglio può puntare ad avere il nuovo sistema, precondizione perchè l'Esm possa cominciare a esercitare questa nuova funzione, entro la fine dell'anno. Infine, per quanto riguarda la situazione di Grecia e Cipro proseguono le rispettive missioni della troika, ma, ha assicurato Juncker riferendosi alle prossime importanti scadenze di titoli di Stato di Atene, "troveremo le soluzioni perché la Grecia non debba avere problemi in agosto".  

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