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Le banche strangolano gli italianiCrollano i mutui per la casa

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La crisi blocca il credito alle famiglie: giù anche quello al consumo. Crescita solo nel 2014

Giulio Bucchi
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    Dove è finito quel mare di denaro (130 miliardi di euro) sparso a pioggia dalla Bce tra fine dicembre e fine febbraio sulle banche italiane? Di sicuro non nelle mani di chi aveva bisogno di accendere un muturo per comprare una casa.  Secondo i dati dell'Osservatorio sul credito al dettaglio di Assofin, Crif e Promteia le erogazioni dei mutui per le abitazioni sono infatti calate del 47% nel primo trimestre del 2012. Peggio ancora sono andati i prestiti per ristrutturazione, liquidità, consolidamento del debito, surroga e sostituzione: dopo il -24,9% del 2011, nei primi tre mesi del 2012 fanno registrare una contrazione delle erogazioni pari a -80% rispetto allo stesso periodo del 2011. In uno scenario di criticità sul mercato del lavoro e di contrazione del reddito disponibile reale, le famiglie italiane, rileva l'Osservatorio, “hanno infatti evidenziato una sostanziale cautela nell'affrontare acquisti, soprattutto se di beni durevoli di   valore elevato, e investimenti per l'acquisto di immobili. Le  politiche di offerta di credito, allo stesso tempo, si sono mantenute selettive a causa dei vincoli e dei costi del funding, dei più stringenti requisiti di capitale e della elevata attenzione da parte degli Istituti alla rischiosità della clientela”. A partire dalla seconda metà del 2011 il mercato dei mutui alle  famiglie ha evidenziato un progressivo rallentamento, riflettendo il peggioramento sia del clima di fiducia sia delle prospettive sul   mercato degli immobili residenziali; a scoraggiare la richiesta di finanziamenti per la casa potrebbe aver concorso anche l'aumento dei tassi di interesse applicati ai nuovi contratti, nonostante la Bce abbia prestato alle banche italiane con interressi all'1%. In questo  scenario, i flussi di nuove erogazioni finalizzate all'acquisto di   abitazioni nel 2011 hanno evidenziato una contrazione pari al -9,1% rispetto all'anno precedente, che è aumentato fino al -47% nei primi tre mesi del 2012. Come già detto, nel corso del 2011 si è assistito anche di una conferma del trend negativo delle erogazioni del credito al consumo (-2,2%), che diventa più marcato nella seconda parte dell'anno e si consolida   ulteriormente nel corso del primo trimestre 2012 (-11% rispetto allo   stesso periodo dell'anno precedente). Debole anche l'evoluzione delle   erogazioni nei maggiori paesi europei, ad eccezione della Germania   che, come di consueto, mostra un andamento anticiclico.  In prospettiva le consistenze di credito al consumo alle famiglie registreranno una riduzione significativa nel corso del 2012 (-2,7%), in leggera attenuazione nel 2013 (-1,4%). Solo  nel 2014 con il lento riattivarsi della spesa delle famiglie le   consistenze di credito al consumo dovrebbero ritornare a crescere pur   se a ritmi modesti (+1,4%). Anche per quanto riguarda il mercato dei mutui, la crescita delle consistenze è attesa in progressivo rallentamento, arrestandosi  alla fine del 2012 (+0,3%), riflettendo criteri di concessione del   credito selettivi e la riduzione della domanda associata alla  debolezza del mercato immobiliare. Nel biennio 2013-2014 i prestiti per acquisto di abitazioni dovrebbero riprendere un modesto trend di espansione dello stock(rispettivamente +1,3% nel 2013 e +1,5% nel 2014), in linea con una domanda ancora contenuta e una lenta ripresa del mercato immobiliare, confermando prospettive di evoluzione significativamente più contenute rispetto alla fase pre-crisi.A fronte del difficile contesto macroeconomico nazionale e, soprattutto dei riflessi che questo avrà sui bilanci delle famiglie, la rischiosità del credito al dettaglio nel prossimo triennio è prevista in crescita.    

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