Monti ha già ammazzato i negozi:in un anno vendite giù del 7%
Rapporto Istat sul commercio al dettaglio di aprile: il confronto con lo stesso mese del 2011 è il peggiore di sempre
Giusto alla fine della scorsa settimana, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, nel corso della sua relazione annuale, aveva lanciato l'sos dei negozi al governo. Troppe tasse e Iva al 21% hanno riportato i consumi al livello del 1998, aveva denunciato Sangalli. Che poi aveva aggiunto: "Un ulteriore aumento dell'Iva sarebbe una caporetto per il commercio al dettaglio". Parole che trovano una drammatica conferma nei dati che oggi l'Istat (l'Istituto nazionale di statistica) ha reso noti per il mese di aprile: l'indice delle vendite ha registrato una riduzione dell'1,6% su base mensile (cioè rispetto a marzo 2012). L'arretramento congiunturale è il più ampio da maggio 2004, ma quello su base annua è il peggiore addirittura dall'avvio delle serie storiche nel genaio 2001. Rispetto ad aprile 2011, infatti, le vendite di prodotti alimentari diminuiscono del 6,1% e quelle di prodotti non alimentari del 7,1%. Le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con aprile 2011, una marcata contrazione sia per la grande distribuzione (-4,3%), sia per le imprese operanti su piccole superfici (-8,6%).