La Fiat si fa un tesoretto nel Mezzogiorno
In un libro tutti i soldi per i progetti di ricerca e sviluppo ricevuti dal Lingotto
Zurigo, novembre del 2009: «Eravamo disastrati e non abbiamo mai chiesto aiuto a nessuno. Non abbiamo chiesto una lira al ministro Tremonti». «Che tempo che fa», salotto di Fabio Fazio, 24 ottobre 2010: «Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia». E poi: «Tra il 2008 e il 2009 la Fiat è stata l'unica azienda che non ha bussato alle casse dello Stato». La storia di Sergio Marchionne e dei sussidi pubblici è ricca di aneddoti, smentite (nel libro «Mani bucate», Marco Cobianchi ripercorre con dovizia di particolare gli aiuti degli ultimi anni) e controsmentite, ma segue un unico lungo filo conduttore: l'ad vuol tenersi le mani libere e confutare la solita storia del Lingotto che ha «campato» sulle spalle degli italiani. Ci mancherebbe altro. Giusto che sia così. Però, come evidenziato nel suo blog dallo stesso Cobianchi, nel 2011 il manager italo-canadese ha incassato un'altra manciatina di soldi dello Stato. Sussidi a Mezzogiorno Quali? Basta scorrere l'elenco dei sussidi concessi alle imprese con sede nel Mezzogiorno attraverso i fondi Pon (Piano Operativo Nazionale) per farsene un'idea. Si tratta di un cofinanziamento europeo e nazionale che va a sostenere progetti per la ricerca e lo sviluppo nel periodo 2007-2011. Trovare i pagamenti alle società controllate da Torino non è per nulla facile, perché si tratta di spulciare un elenco di quasi 4 mila beneficiari, ma alla fine qualcosa esce fuori. Per esempio, al centro ricerche della Fiat sono andati 605 mila 860,50 euro per il «Multiair Evolution» (Motopropulsore a benzina di nuova generazione a ridottissime emissioni di CO2). Mentre allo stesso Centro Ricerche Fiat in Puglia sono toccati 337 mila e 701,09 euro per il progetto «di qualificazione avanzata di 10 laureati e 10 diplomati in materie tecniche e scientifiche nel settore della progettazione e sperimentazione di motopropulsori e relativi sistemi di controllo elettronico». Campania felix A farla da padrone, però, è la Campania. Alla Fiat Powertrain, sempre per il «Multiair Evolution» di cui sopra, sono andati 2 milioni e 353.886,35 euro e alla Fiat Group Automobiles per il progetto «Ieswecan», «Informatica per l'ingegneria del Software embedded di macchine agricole e per costruzioni», è toccato un aiuto da 885 mila 135,65 euro. Chiariamoci, nulla di «peccaminoso». Non stiamo parlando di cifre astronomiche, anzi, calcolatrice alla mano sono circa sei milioni di euro che vanno sostanziare progetti per la ricerca e lo sviluppo di un'area depressa come quella del Mezzogiorno. E di progetti regolarmente presentati e approvati come successo per centinaia di altre aziende. Tra i beneficiari ci sono la Alenia e la British American Tobacco, il Cnr (il Consiglio nazionale delle ricerche) e l'Enea (l' agenzia nazionale per le nuove tecnologie). Ma il punto è che una «mancetta» è toccata pure a Marchionne e altre potrebbero arrivare da qui a breve, visto che diversi progetti sono stati vidimati ma non ancora finanziati. di Tobia De Stefano