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Quando Silvio minacciò i tedeschi:"Porto l'Italia fuori dall'euro"

L'episodio, durante un vertice europeo dello scorso autunno, restò segreto. Berlino chiedeva rigore, poi il Cav lasciò il passo a Monti

Matteo Legnani
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Il voto in Grecia ha fatto svanire l'ipotesi, minacciata per mesi da alcuni partiti di Atene, di portare il paese fuori dall'euro, anche se c'è già chi dice che il problema sia stato solo rintuzzato in attesa della crisi di governo che di qui a qualche mese colpirà il nuovo esecutivo. Ma, prima della Grecia, fu un altro paese a minacciare di lasciare la moneta unica: il nostro. A rivelarlo è, oggi, in un editoriale Il Sole 24 Ore. Secondo il quale nell'autunno scorso, in uno dei momenti più drammatici della crisi europea, un esponente del governo allora in carica (Berlusconi? Tremonti?) replicò ai richiamo al rigore del suo omologo tedesco minacciando di portare l'Italia fuori dall'euro. L'episodio - prosegue Il Sole - restò segreto all'opinione pubblica per comune volontà delle parti, ma rimase ben impresso nella memoria dei negoziatori tedeschi. Forse si trattò soltanto di uno sfogo nel pieno di una delle riunioni europee più tese degli ultimi anni, ma fece di molto aumentare i dubbi sulla tenuta politica dell'opinione monetaia. Di lì a poco, Berlusconi lasciò il passo a Mario MOnti e il rigore tedesco si fece realtà. 

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