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Tassa Monti e rigore MerkelDue somari ammazza-Europa

Lucia Esposito
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Le tasse di Mario Monti e il rigore di Angela Merkel: ecco la ricetta del fallimento, l'accoppiata che sta uccidendo l'Europa. L'arrivo di Monti in Italia era stato strombazzato come l'avvento della competenza. Il prof rappresentava l'emblema della scienza infusa, l'uomo dei numeri, l'ex Rettore della Bocconi che avrebbe risollevato l'Italia dal baratro applicando le teorie dei più grandi economisti. Sono passati poco più di sei mesi e, da un primo bilancio, emerge come nero su bianco il fallimento della missione: l'esecutivo aveva previsto infatti, per i primi quattro mesi dell'anno incassi complessivi per oltre 120 miliardi. Ne sono arrivati circa 117: 3,47 in meno. Rispetto al primo quadrimestre del 2011 le entrate sono aumentate di 1,5 miliardi circa ma non è stato sufficiente. Pesano soprattuto i minori incassi dell'Iva il cui aumento ha depresso i consumi. I numeri dimostrano che la politica delle tasse non paga se non accompagnata da misure per la crescita. La conseguenza sarà inevitabilmente quella di cui parla il direttore Maurizio Belpietro nel suo editoriale di oggi, mercoledì 6 giugno: una probabile nuova manovra strizzando ulteriormente i portafogli degli italiani. Se si va avanti di questo passo, il buco sarà di dieci miliardi e sarà necessario ricorrere a una nuova stangata. Il prof sul tema delle tasse è sordo a ogni suggerimento, perfino a quello della Corte dei Conti e del governatore della Banca d'Italia che hanno sottolineato l'opportunità di un allentamento della morsa fiscale. Nessuna riduzione delle tasse, quindi. Prosegue su questa strada nonostante la dimostrazione numerica che aumentare le imposte fa male ai conti.  Se in Italia va male, la Germania non se la passa meglio. L'agenzia internazionale Moody's ha tagliato il rating di sei banche tedesche, tra cui Commerzbank, e delle tre principali banche austriache. La valutazione di Commerzbank scende da A  ad A'. Per il downgrade di tutte le banche Moody's parla di un peggioramento del rischio della crissi del debito europeo. Il rigore della Cancelliera Merkel non è riuscito a mettere al riparo Berlino dagli effetti della crisi che, partita dalla Grecia, ha sta contagiando diversi Paesi dell'Unione. Com Obama, dall'altro lato dell'Oceano, che non è più disposto ad aspettare.   

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