Commissariato il Monte Paschitutti i nodi della banca rossa
La procura indaga per aggiotaggio e irregolarità nell'acquisto di Antonveneta. Rischia di venire giù una provincia intera
Centoquarantasette finanzieri dall'alba a tarda sera hanno perquisito «militarmente» la sede di Mps, gli altri uffici della banca, le abitazioni degli ex vertici, da Giuseppe Mussari ad Antonio Vigni, compreso il numero uno della Fondazione senese Lionello Mancini. La procura toscana ha disposto il prelievo di documenti anche negli uffici del Comune del palio e della provincia. Sono infatti azionisti della Fondazione, fino a poco tempo fa leader di maggioranza assoluta del Monte. Le accuse dei pm sono duplici. Da un lato c'è il presunto aggiotaggio sul titolo, proprio nel momento in cui la Fondazione ha cercato di non scendere sotto quota 33%. L'altra ipotesi di reato torna indietro al 2008, quando la banca allora guidata da Mussari ha acquisito a un prezzo salatissimo Banca Antonveneta. Il reportage della Gabanelli di domenica scorsa più che uno scoop sembrava una puntata preparatoria. Una prima scossa sussultoria in grado di anticipare il terremoto di ieri. Che ora rischia di far precipitare una intera provincia. «Il sistema Siena è un groviglio armonioso», ha spiegato a Report Stefano Bisi, Maestro venerabile e vice direttore del quotidiano Corriere di Siena. Un groviglio «da migliorare», dice, di enti e società che fanno riferimento sostanzialmente al sindaco, al presidente della provincia, al presidente della Fondazione Monte dei Paschi e al presidente della Banca Mps. Ora i pm vogliono capire se da questo groviglio targato Pd più che conflitti d'interessi ci siano irregolarità nella gestione di fondi e furbate, magari ritenute necessarie per tenere a galla il sistema. Entrare a gamba tesa ha un solo pregio, se c'è sporco si fa pulizia. E un tremendo rischio, ovvero che in poche settimane si sbricioli un'economia costruita in 5 secoli. I pm troveranno forse sotto le macerie gli eventuali colpevoli. Ma visto i tempi di crisi nera sarebbe opportuno evitare le catastrofi. di Claudio Antonelli