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Tutta la verità sui disoccupati negli Stati Uniti

Obama esulta per la diminuzione del tasso dei senza lavoro, ma la realtà è più complessa: il dato è fuorviante

Andrea Tempestini
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Per Obama una bella notizia dal ministero del Lavoro. Il tasso di disoccupazione e' calato di altri due decimi di punto a gennaio, dopo i due di dicembre. Cosi' oggi siamo all'8,3%, piu' vicino a quel 7,2%  che i commentatori hanno sempre indicato come una soglia storica che sarebbe indispensabile ad un presidente in carica per non essere bocciato quando vuole il bis. I posti creati in gennaio sono stati 243 mila, un numero che non si vedeva dall'aprile scorso e che batte le aspettative degli economisti. Il tasso generale e' quello che fa i titoli ed e' ovvio che Barack non perdera' occasione per dire che la discesa dal 9% ed oltre di un anno fa e' una indicazione che le sue politiche stanno dando un frutto, sia pure lento a maturare. La realta' del mercato del lavoro e' pero' assai piu' complessa di quanto non dica il semplice tasso dei disoccupati.  Infatti, basta spiegare come si ottiene e si capisce che non solo e' indicativo, ma che puó' essere fuorviante. Per ricavarlo il dipartimento del Lavoro fa un sondaggio che tiene conto degli occupati nei posti di lavoro e di quanti lo stanno attivamente cercando nello stesso periodo. Coloro che sono rassegnati a non trovarlo e non fanno domanda, o che non la fanno perche' stanno percependo un assegno di sussidio (la durata attuale e' di 99 settimane, elevata dal Congresso in risposta alla recessione recente) non entrano nel conteggio statistico. Per essere disoccupati non basta non avere un posto, bisogno non averlo ma essere attivi nel volerlo. Cosí,  il tasso puo' calare sia perche' aumentano i lavoratori impiegati in rapporto ai senza lavoro attivi, oppure perche' calano questi ultimi. Di fatto, sono gente che si colloca fuori dalla cosiddetta forza lavoro. Anche su questo dato ci sono i numeri del Lavoro, ma difficilemente trovano la via del titolo. Anche se gennaio 2012 lo meriterebbe eccome, visto che con il 63,7% della popolazione la massa della forza lavoro e' al minimo da 30 anni. Un mese fa era al 64%, e nel gennaio del 2009, quando si e' insediato Obama, era al 65,7% della popolazione. In altre parole il 2% di americani, da quando c'e' Obama, ha smesso di essere parte del mondo del lavoro. Nel solo mese scorso, significa che c'e' stato un esodo di 1,2 milioni di persone dalla forza attiva. Il presidente sta insomma giovandosi, con l'8,3%,  piu'di quelli che smettono di cercare un impiego che non di quelli che l'hanno trovato. di Glauco Maggi

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