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Mitch Daniels, l'uomo dei rimpianti repubblicani

Nel confronto a distanza inchioda Obama sul budget in profondo rosso: non avrebbe fatto comodo nella sfida elettorale?

Andrea Tempestini
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Sara' che gli assenti hanno sempre ragione, come si dice di quelli non convocati per la nazionale che poi perde. Ma quel Mitch Daniels che ieri ha fatto il verso a Obama nel tradizionale Contro Discorso sullo Stato dell'Unione avrebbe veramente fatto comodo alla squadra repubblicana che sfidera' il presidente a novembre. Daniels, 62 anni,  e' il governatore dello Stato dell'Indiana, e non a caso era stato corteggiato a lungo nel partito, invano, perche' scendesse in campo. Ma ha declinato. Mitch e' un conservatore moderato che piace anche ai Democratici del suo stato, di cui ha avviato il risanamento del bilancio. Ha anche  tagliato le tasse sulle proprieta' immobiliari, e introdotto una riforma della scuola che si basa sui voucher, i buoni che danno la possibilita' di andare nelle scuole private se quella pubblica di quartiere non soddisfa la famiglia. Laureato a Princeton, e' stato il Senior Vice President della maggiore corporation dell'Indiana, la farmaceutica Eli Lilly and Company, e direttore dell'Ufficio del Budget sotto George W.Bush. Eletto governatore nel 2004, e'stato confermato nel 2008 con un vantaggio di 18 punti sullo sfidante Democratico. Ieri sera, parlando in Tv in collegamento da Indianapolis, ha criticato “i tentativi di Obama di dividere gli americani” e lo ha accusato di ostruire la crescita economica del Paese. Se la sostanza e' stata tosta, il tono e' stato grazioso e persino complimenteso verso Obama (“I repubblicani stanotte rendono omaggio al nostro presidente per la sua aggressiva caccia ai killer dell'11 settembre, e per aver coraggiosamente sostenuto i cambiamenti che da tempo erano necessari sul fronte della educazion e pubblica”, ha esordito.) Ma se Barack aveva dichiarato arrogantemente che “chi dice che l'America e' in declino o che la nostra influenza e' diminuita non sa di cosa sta parlando”, Daniels gli ha ribattuto pacato e velenoso: “Il presidente non ha causato lui le crisi fiscali ed economiche che sono ancora in corso, ma era stato eletto con la promessa di aggiustare le cose, e non puo' negare che gli ultimi tre anni non hanno fatto altro che peggiorarle: la percentuale di americani con un lavoro e' la piu' bassa da decenni”.  E poi Daniels ha rincarato la dose: “In tre anni una esplosione senza precedenti di spesa, fatta con denaro preso a prestito, ha aggiunto migliaia di miliardi a un debito nazionale gia' insostenibile. Eppure il presidente ci ha messi su una strada che rendera' il debito ancora piu'  pesante negli anni a venire”.   Obama nel suo discorso ha dedicato poco o nulla al tema del budget in rosso profondo, perche' ogni tentativo serio di affrontarlo per frenare il trend si tradurrebbe in tagli dei programmi di welfare. E queste sono bestemmie per la sua campagna elettorale fatta di populismo generoso con tutti: studenti indebitati o mutuatari, per esempio, a cui ha promesso sconti che non avranno mai. Daniels ha preso invece il toro per le corna. “Non e' corretto, perche' non c'e' verita', che il presidente attacchi i Repubblicani in Congressso come degli ostacoli su questi temi. Loro e solo loro hanno approvato alla Camera leggi per ridurre gli indebitamenti, per riformare gli istituti del welfare (come la Medicare o la Social Securities che danno le prestazioni ma senza una sicura futura copertura finanziaria NDR) e per incoraggiare la creazione di posti di lavoro. Ma Obama e i suoi alleati senatori democratici hanno sempre bloccato tutto”. Il pubblico dei conservatori, e in generale quel 55% degli americani che pensano che Obama non abbia fatto un buon lavoro, dopo aver assistito al confronto a distanza tra Barack e Daniels ha spento la Tv con un grande rimpianto. Ma non e' ancora detta l'ultima parola. Se il poker del GOP che e' ora in lizza continua a deludere, l'America puo' sognare di pescare il jolly  Mitch Daniels. di Glauco Maggi Twitter@glaucomaggi

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