Mostre: Roma, barocco e tradizione messicana nei corpi di Javier Marin (2)
(Adnkronos) - Sono le figure umane al centro dell'opera di Mari'n, nude, lacerate, scomposte, solide, in cui la stratificazione culturale e' filtrata dalla personale e contemporanea sensibilita' dell'autore. Sculture di resina, materiale reso ancor piu' vivo e caldo da Mari'n grazie all'uso di semi di amaranto, carne secca, petali di fiori, foglie di tabacco, che creano, nelle sue mastodontiche opere, colorazioni e sfumature originali, dove la trasparenza della resina si fonde ai colori della natura e della cultura del Messico. Marmi e bronzi completano il percorso creativo. Cavalli e cavalieri, volti umani di 'mujerer' e 'barbudos' i lavori che trovano spazio al Pincio, mentre a Piazza San Lorenzo in Lucina il grande bronzo rovesciato, capovolto, 'El Soplador'. Sono tutti lavori che sviluppano a pieno la cifra silistica dell'artista: la corporeita' come testimonianza, come fardello, fatale e ineliminabile, della condizione umana. Tematica rintracciabile anche nelle sculture esposte al Macro come le 'cabezas de Mujer', 'Cielo tierra', 'Hombre conejo' e le 'Cabezas bruselas'. "Un'opera che rimanda -ha concluso Alemanno- all'appartenza di Roma alla cultura latina cui, nell'epoca della globalizzazione dominata dalla cultura anglossassone, auspico sia rivolta una maggiore attenzione per la sua natura meno legata all'utile e piu' rivolta ai valori umani" e magari, ha infine aggiunto il sindaco di Roma, "questa mostra e' un rito propiziatorio affinche' tutto vada bene, anche in vista delle profezie catastrofiche dei Maya".