Natale: Abruzzo, tra riti, presepi e gastronomia (3)
(Adnkronos) - Qui, dopo che il Parroco ha dato la benedizione, viene appiccato il fuoco e la Farchia, bruciando, riscalda tutti quelli che, assistendo al suo 'sacrificio', intonano canti natalizi. Anche in altri centri abruzzesi si rinnova il rito del ceppo da ardere. A Crognaleto in provincia di Teramo, ad esempio, noto per la sua tradizione del ferro battuto e del cuoio la notte della Vigilia di Natale si rinnova la tradizione del 'rito del ceppo'. Gli abitanti accatastano nella 'Piazza di sopra' attorno ad un grande palo alto circa dieci metri, la stanga, quasi 100 quintali di legna ai quali dopo il tramonto viene appiccato il fuoco, costantemente alimentato fino all'Epifania. Le antiche tradizioni sopravvivono anche nei paesi devastati dal sisma. All'Aquila sono in programma diversi eventi culturali e alcuni concerti. A Pianola, alla periferia della citta' si rinnova la sera di Natale il tradizionale presepe vivente che richiama migliaia di persone dai centri vicini. E' una delle manifestazioni piu' significative del periodo natalizio. Ma il programma dei presepi viventi e' assai ricco e diffuso su tutto il territorio.Se ne realizzano in tanti borghi,piccoli e grandi,ma tutti ricco di fascino. Oltre a quello piu' antico di Riuvisondoli (L'Aquila) giunto quest'anno alla 62 edizione (5 gennaio 2013), c'e' quello subacqueo a Villalago (L'Aquila) fatto dai sommozzatori,il 3 gennaio; quello di Pacentro (27 dicembre), quello di Castelli (Teramo) con le ceramiche. (segue)