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Dislessia. Quando leggere è difficile

Alcuni accorgimenti possono aiutare la lettura dei bambini dislessici

giovanni morelli
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Dislessia e difficoltà di lettura. La casa editrice Sinnos ha creato uno speciale font open-type dedicato a tutti coloro che hanno difficoltà di lettura, e in particolare ai ragazzi dislessici.   Non è un'iniziativa tutta nuova. La Barrington Stoke è una casa editrice inglese che pubblica da anni libri con un carattere creato appositamente per questo tipo di esigenze, e qualche creativo sensibile al problema, sparso per il mondo, si è già addentrato in questo campo di ricerca. Come spesso accade, commisurate alla specificità della questione, le royalties sono piuttosto care! Sinnos, dunque, ha pensato che si poteva provare, con l'aiuto di alcuni esperti e dei diretti interessati, a fare la stessa esperienza dalle nostre parti, in modo tale anche da rendere disponibile questo nuovo strumento alle Associazioni e a coloro, insegnanti educatori ecc., che lavorano con bambini e ragazzi dislessici e per i quali potrebbero trovarlo utile e in alcuni casi necessario. La Sinnos si riserva il diritto di cedere il font per alcuni tipi di utilizzo, esclusi quelli che hanno come finalità la produzione di materiale stampato a scopo di vendita in cambio di una somma minima, che chiediamo per sostenere il lavoro della cooperativa e la ricerca in questo settore. La Sinnos è una cooperativa sociale nata nel 1990 all'interno del carcere di Rebibbia.    Ecco le caratteristiche di questo carattere: 1. la particolare spaziatura tra le lettere, decisamente più larga rispetto alle comuni norme di composizione tipografica, che facilita la lettura dei singoli caratteri; 2. l'esagerazione delle differenze tra caratteri soggetti a confusione di lettura: si tratta delle lettere speculari (d-b, q-p) e di quelle che hanno forme simili che si ripetono (a-o, t-l). In questi casi si ricorre alla presenza o assenza delle grazie, alla differenziazione nell'orientamento dell'anello o nella conclusione delle ascendenti e delle discendenti. 3. lo spessore del carattere, che per quanto possibile è costante, evitando assottigliamenti che possono provocare confusione.  

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