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Calcio o rugby?

Quale attività scegliere?

giovanni morelli
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L'enorme consenso che il calcio esercita sui bambini è dovuto a tanti fattori: è coinvolgente, accessibile a tutti, praticabile ovunque, una forma di divertimento che attira in modo istintivo e naturale. Fino a 12 anni, l'allenamento ha un carattere ludico e gli esercizi proposti hanno il fine di sviluppare tutti i tipi di coordinazione (equilibrio, orientamento spazio-temporale, reattività, capacità di adattamento a situazioni diverse) e di recuperare quella destrezza tipica delle esperienze vissute in strada, in giardino, all'aperto. Il rugby trasferisce un messaggio profondamente educativo: è un gioco di contatto e di emozioni, una sfida nel rispetto delle regole, in cui si cerca costantemente il sostegno dei propri compagni. Sul piano fisico, è adatto a ogni tipologia di bambino: piccolo, alto, magro, robusto, ognuno può avere un ruolo nella squadra. Sul piano psicologico, aiuta a crescere, a relazionarsi e a rispettare i coetanei. Infine, sul piano emozionale, consente di stabilire un rapporto diretto e affettivo con il terreno, il prato, gli altri bambini. Nonostante si tratti di uno sport di combattimento, il rugby non è violento, come si pensa spesso, ci sono molte regole per tutelare la salute. Ma quale scegliere per i propri figli? Sarebbe bene far prima conoscere loro entrambi gli sport, in modo che possano magari provarli. In questo modo saranno in grado di decidere cosa piace loro di più. Ricordate che i bambini devono sempre scegliere liberamente gli sport da praticare, pena un quasi certo rifiuto.

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