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Animali, rapporto zoomafia: una denuncia per maltrattamenti ogni ora

Canile

Il rapporto zoomafia: in crescita il numero di procedimenti per i reati contro gli animali. Abbandoni, maltrattamenti e uccisioni

Eleonora Tesconi
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Arrivano, come ogni anno, i dati del rapporto di Zoomafia, della Lega antivivisezione, sulle denunce per i reati contro gli amici a quattro zampe. E, purtroppo, come ogni anno, questi dati parlano chiaro. Tante, troppe le violenze sugli animali. Ma un dato positivo c'è: aumentano infatti le dununce, sui maltrattamenti, sul traffico illecito, sulle macellazioni abusive e su tutto quello che viola i loro diritti. Nel 2012, in riferimento ai dati provenienti da 105 procure italiane ordinarie e 22 minorili, sono 6.245 i faldoni aperti. In media, 24 al giorno, uno ogni ora. In totale, il 15% in più rispetto al 2011.  La situazione attuale - Nel 2013 la situazione si è aggravata ulteriormente: migliaia di cani sono vittime innocenti delle più atroci violenze. Picchiati, bruciati vivi, gettati dalle auto in corsa nelle strade trafficate, lasciati morire, denutriti e sofferenti nei canili, abbandonati dai loro stessi padroni per le vacanze estive. Le denunce però sono in continuo aumento. "Ciò non significa che la risoluzione del problema sia vicina, anzi. Siamo ancora lontani da un'adeguata risposta repressiva", spiega Ciro Troiano autore dello studio. "Le denunce presentate sono solo una minima parte rispetto ai reati effettivamente commessi. Inoltre, se è pur vero che non tutti i casi segnalati corrispondono a situazioni di reale maltrattamento, rimane comunque una grande differenza tra denunce e condanne, tipica della giustizia italiana". L'indagato numero uno - A finire per primo sul banco degli imputati è proprio la "zoomafia", da cui trae il nome il rapporto, ossia la rete illegale di traffico animale: dalle corse clandestine di cavalli - scommesse incluse - alla macellazione clandestina, dal bracconaggio di specie rare alle lotte illecite. E le violenze, in questo tipo di affari, sono all'ordine del giorno. Per non parlare poi delle atrocità che i quattrozampe subiscono nei canili e ne viaggi illegali dall'est europa verso l'Italia, in pessime condizioni sia igieniche che fisiche. Un business che si sta ampliando, sempre secondo il rapporto: 13.600 i piccoli sequestrati lo scorso anno, per un valore di circa un milione di euro, ventinove le persone denunciate (di cui 14 straniere). "Il commercio  -  dichiara Troiano  -  cresce perché ci sono sempre più acquirenti. In Italia è molto diffusa l'idea che l'animale sia una sorta di oggetto da portare in borsa, privo di qualsiasi dignità. Spesso si compra un cane e solo dopo ci si accorge che ha dei bisogni, lo dimostrano le violenze domestiche, le meno note ma anche le più diffuse, e gli abbandoni frequenti soprattutto in questo periodo". Il rimedio - "L'unica soluzione è un'evoluzione culturale della civiltà", commenta Marco Avanzo, del Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali del Corpo forestale (Nirda). "Il discorso sanzionatorio serve, invece, a contrastare la criminalità organizzata e gli imprenditori senza scrupoli che sono dietro buona parte dell'importazione clandestina e si servono di nuovi strumenti". Ma purtroppo il web non aiuta: scommesse clandestine, acquisti illegali, diffusioni di immagini e video di violenze a testimonianza di come il mondo di oggi sia una grande vetrina della brutalità, in cui i "bruti" si vantano delle loro assurde "prodezze". di Eleonora Tesconi    

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