L'Italia galleggia. Purtroppo non sul petrolio
Caro Mainiero, premetto che, essendo un vecchio ingegnere, ho difficoltà a seguire le logiche della politica, ma mi chiedo: visto che il professor Pelanda continua a ribadire che il nostro Paese galleggia sugli idrocarburi, i nostri politici (Berlusca incluso) sono tutti pazzi? Forse aspettano che anche l'oro nero sia passato in mani tedesche? Perché gli italiani non vengono adeguatamente informati al riguardo, visto che la grande stampa, al solito, tace? Cosa ne pensa? Gianluigi Tenti Genova Penso innanzitutto che se l'Italia galleggiasse sul petrolio tutti i guai di questo Paese si risolverebbero dalla sera alla mattina. Anzi, non sarebbero mai apparsi all'orizzonte. Immagino anche che non avremmo deputati e senatori ma un bel gruppetto di sceicchi. In alcune case ci sarebbero rubinetti d'oro, per le strade si vedrebbero Ferrari così come oggi si vedono Fiat Cinquecento e utilitarie varie. Naturalmente, i nostri politici-sceicchi sarebbero più ricchi di quanto sono oggi. Saremmo i veri leader europei, Angela Merkel dovrebbe fare un passo indietro, i francesi si inchinerebbero al nostro passaggio, la Bce ci porterebbe in palmo di mano. Saremmo una superpotenza mondiale. Tripla A di tutte le agenzie di rating Spero niente Imu e tassazione più decente. Un Belpaese straricco. Anche gli Stati Uniti forse ci guarderebbero dal basso verso l'alto. Pensi che pacchia e che soddisfazione. Ma non è così, non galleggiamo sul petrolio. Purtroppo galleggiamo in un altro mare, ugualmente nero. P.S. Comunque, anche se non è l'Arabia Saudita (riserve petrolifere per 264 miliardi di barili), l'Italia (800 milioni di barili secondo le stime più attendibili) ha una sua ricchezza petrolifera. Il guaio è che, oltre al petrolio, ci sono pure gli ambientalisti, soprattutto quelli falsi, i più intransigenti di tutti. Il guaio ancora peggiore è che molti politici, più quelli locali che quelli nazionali, un po' per viltà, un po' per malinteso senso dell'ecologismo, un po' per non perdere voti, sono sensibili alle lamentele dei falsi ambientalisti. E tanti giornali, a loro volta, sono sensibili alle lamentele dei politici, anche quelli locali. E il mare nero sta lì, anche se continua a non trattarsi di petrolio. [email protected]