Il "pentito" Carobbiomette nei guai Conte: "Accordo con il Novara"
Ecco l'interrogatorio dell'ex giocatore del Siena: "Il mister ci disse di stare tranquilli per il pari con il Novara". Finì 2-2
Altre ombre su Antonio Conte e Cristian Stellini, allenatore e suo vice della Juventus, quando l'uno e l'altro erano a Siena. A coinvolgerli è nuovamente, nell'interrogatorio del 29 febbraio alla Procura federale, Filippo Carobbio, uno dei “pentiti” del Calcioscommesse, anche lui ex Siena. «In Novara-Siena del 30 aprile 2011 - ha fatto mettere a verbale - ci fu un accordo per far finire la gara in parità. In effetti ne parlammo anche durante la riunione tecnica e quindi eravamo tutti consapevoli del risultato concordato, soprattutto al fine di comportarsi di conseguenza durante la gara. Lo stesso allenatore, Antonio Conte, ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l'accordo con il Novara per il pareggio». Continua Carobbio: «Non sono certo di chi per primo si accordò, comunque Drascek venne nel nostro albergo in ritiro e parlò con Vitiello. Credo che quello sia stato il 1° contatto, ma poi l'accordo è stato comunicato a tutti visto che, come precisato, se ne parlò anche durante la riunione tecnica con l'allenatore». Sospetti anche su Siena-AlbinoLeffe dell'8 gennaio 2011. «L'allenatore in seconda, Stellini, chiese a me e a Terzi di contattare qualcuno dell'AlbinoLeffe per prendere accordi sulla partita di ritorno, in modo da lasciare i punti a chi ne avesse veramente bisogno». Carobbio precisa che «alla riunione tecnica partecipavano l'allenatore, il vice allenatore, il preparatore dei portieri e il collaboratore tecnico. È evidente che, poiché tutte le componenti tecniche partecipavano a tali discorsi, la società ne fosse al corrente». Carobbio parla anche di Palermo-Bari del 7 maggio 2011. «Preciso che, mentre stavo festeggiando con i compagni a piazza del Campo la promozione in serie A del Siena, sui televisori proiettavano Palermo-Bari e, in quell'occasione, Stellini mi riferì che era una partita combinata. Io rimasi sorpreso, ma non chiesi alcuna spiegazione». Carobbio conclude puntando il dito contro «una prassi sportiva consolidata che conferma come gli episodi di illecito sportivo contestatemi si sviluppano su una prassi di accordi anche di società». di Gilberto Bazoli